Momenti di tensione durante il comizio di Matteo Salvini a Soverato, impegnato nel beach tour estivo che prima della tappa soveratese lo ha visto impegnato a Isola Capo Rizzuto. Il lungomare della Perla dello Ionio si è trasformato in un risiko urbano con forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa e manifestanti determinati a sabotare il comizio di Matteo Salvini. Già dalle 18 del pomeriggio sindacati e comitati avevano iniziato a radunarsi a pochi metri di distanza dallo spazio destinato ad accogliere il raduno della Lega ma alle 21.30 quando il ministro dell’Interno non aveva ancora calcato il palco l’atmosfera ha iniziato a riscaldarsi e le forze dell’ordine a cinturare la progressiva avanzata dei manifestanti che hanno contestato il leader della Lega esponendo striscioni e intonando cori: “Delinquente”, “fascista”, “Via la Lega dalla Calabria”.

Lo scontro con i leghisti e l'intervento della Polizia

La situazione è poi precipitata quando sul palco hanno fatto la loro apparizione il deputato Domenico Furgiuele e il commissario Cristian Invernizzi. I manifestanti sono infatti riusciti a guadagnare pochi metri entrando in collisione con i sostenitori della Lega. Il cordone di polizia posto a presidio della manifestazione è quindi intervenuto in tenuta antisommossa con un’azione di alleggerimento. Salvini, presa la parola, si è rivolto ai manifestanti: «La polizia è impegnata quotidianamente a contrastare la mafia e la 'ndrangheta e non quattro figli di papà dei centri sociali. Dove erano questi manifestanti – ha proseguito - quando i politici di centro sinistra di questa regione mangiavano i soldi per le strade, i collegamenti e le infrastrutture? Vengono oggi a manifestare ed è evidente che non hanno mai svolto un lavoro sociale, con gli anziani ad esempio. Menomale che è stata introdotta l’educazione civica così dove non ci sono arrivati i genitori almeno ci arriveranno professori e insegnanti».

Senza corrente

Ma le provocazioni non sono cadute nel vuoto, pochi minuti dopo un manifestante è riuscito a sabotare il generatore di energia elettrica interrompendo nuovamente il comizio. «Quel cretino che ha danneggiato l’impianto elettrico -  ha detto il leader della Lega dal palco - è stato individuato e identificato e pagherà di tasca sua». Al termine del comizio, mentre Salvini ha cominciato quello che ormai è il "rito dei selfie", promettendo di fare foto anche con i contestatori che lo avessero voluto, una parte dei manifestanti ha cominciato a inneggiare a Mimmo Lucano, l'ex sindaco di Riace.