Il Guardasigilli conferma la volontà di sottoporre al regime di "carcere duro" il boss di Cosa Nostra: «Garantiremo l'espiazione della pena coniugando il diritto alla salute»
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È sempre più vicina l’applicazione del regime speciale del 41 bis nei confronti del superboss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, catturato dai carabinieri del Ros dopo oltre 30 anni di latitanza.
Gli investigatori infatti in queste ore hanno individuato e perquisito il covo del capomafia trapanese che, secondo quanto emerge dalle indagini coordinate dal procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido, si nascondeva a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani. Nell’appartamento sono stati trovati soltanto beni di lusso.
Intanto il giorno dopo l’arresto, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che a breve firmerà il decreto con il quale Matteo Messina Denaro sarà destinato al “carcere duro”, torna sulla brillante operazione eseguita ieri dai carabinieri.
«È stata una giornata molto bella per la giustizia italiana, un doveroso omaggio alla magistratura di Palermo e a tutte le forze dell'ordine, in particolare i Ros» ha affermato “Radio 24 in 24 Mattino”. Circa le condizioni di salute precarie del boss Matteo Messina Denaro, sottoposto a cure chemioterapiche a causa di un tumore al colon, che stava curando alla clinica “Maddalena” di Palermo, il Guardasigilli risponde così: «Garantiremo il diritto alla salute con l'assoluta sicurezza dell'espiazione della pena di un ex latitante pericoloso che è stato catturato con molta fatica dopo molti anni». Ciò conferma che Matteo Messina Denaro ad horas sarà al 41 bis.