Le dichiarazioni del procuratote di Catanzaro e del presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra nel corso di un evento on line dedicato alle tematiche della criminalità organizzata
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
La massoneria «dovrebbe essere capace di svelare tutte le sue attività, sempre che queste siano coerenti con i valori uno Stato repubblicano però». A dirlo è stato il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra nel corso di un incontro online con il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri moderato dal giornalista Michele Albanese sul tema "Mafia e antimafia".
«Noi - ha aggiunto Morra - dovremmo chiedere con più insistenza a chi è iscritto ad associazioni che impongono il vincolo dell'obbedienza assoluta di fare una scelta netta: se sei un fedele servitore dello Stato, un pubblico dipendente, non puoi lavorare per contesti associativi che magari remano contro lo Stato».
Gratteri, a proposito di logge deviate, ha sostenuto che dovremmo fare «tutti un mea culpa».
«C'è una grande responsabilità - ha detto il procuratore - della magistratura, dei giornalisti, degli scrittori, dei professori, degli studiosi e dei politici illuminati. Noi sappiamo che nel 1970 è stata creata la 'Santa' dove lo stesso soggetto è stato autorizzato a essere 'ndranghetista e massone deviato. Cioè, quello di cui stiamo parlando oggi già c'era nel 1970. Quindi noi abbiamo perso 50 anni per continuare a parlare solo di Osso, Mastrosso e Carcagnosso quando invece già negli anni ottanta la 'ndrangheta era nella pubblica amministrazione, nella politica e in pezzi delle istituzioni. Quanti di noi abbiamo sbagliato a narrare quella mafia».