Parla il papà del ragazzo vittima innocente delle mafie: «Il premio Astrea incentivo per continuare a combattere»
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«Io mando un messaggio a loro… Come vi sedete a tavola? Come state con i figli? Con le mogli? Con le vostre fidanzate? Pentitevi di quello che avete fatto. Ormai è troppo tardi…». Martino Ceravolo tiene in mano il premio Astrea, conferito alla memoria di suo figlio Filippo, vittima innocente delle mafie, uccisa il 26 ottobre 2012. Un premio che Filippo condivide con un simbolo assoluto, Paolo Borsellino.
«È un premio importantissimo – dice – che va alla memoria di Filippo, ma anche a tutti i cittadini, specie quelli di Soriano, che non hanno mai dimenticato e continuano ad invocare verità e giustizia». Per Martino Ceravolo, che ringrazia l’organizzazione per questo riconoscimento, è un incentivo ad andare avanti e lottare ancora, nella speranza che presto le sirene possano suonare all’alba per portare in carcere gli assassini di suo figlio: «Abbiamo grande fiducia nel procuratore Gratteri, nel procuratore Falvo, in carabinieri e polizia. Però per noi ogni giorno senza giustizia è un giorno triste. È passato anche quest’anno, spero sia l’ultimo per gli assassini di mio figlio».