Oggi è una giornata importante, attesa e carica di sofferenza. Oggi si apre un processo che potrebbe cambiare la vita di una donna diventata simbolo a Reggio Calabria della lotta alla violenza di genere. Questa battaglia ha un volto sfigurato dalle fiamme e un nome che per molti ha il suono del riscatto: Maria Antonietta Rositani. La donna che ha vinto la sofferenza, oggi inizia un altro lungo e importante scontro. Dalle sale ospedaliere a quelle del tribunale. È provata Maria Antonietta, e a rappresentarla ancora una volta sarà il padre alla prima udienza del processo che vedrà dall’altra parte quell’ex marito che ha tentato di spegnere il sorriso di una donna bella, forte e indipendente.

Bruciata viva dall'ex marito

«Oggi è un giorno importante per me. Il giorno in cui inizia il processo verso il mio ex marito, quell'uomo che mi ha ridotto in questo stato. Mi ritrovo con molta angoscia e con una sensazione di vuoto perché questo processo non farà altro che ripercorrere quella che è la mia vita fino ad arrivare al 12 marzo e a ricordare, purtroppo, quello che ho dovuto subire per lui. Ma io ho molta fiducia nella giustizia e sono sicura che farà ciò che serve».

Un filo di voce lascia trapelare il coraggio innato di una donna che la sofferenza ha segnato profondamente. Soffre Maria Antonietta ma lo fa con una dignità indescrivibile. Rimane magnificamente donna anche nel dolore e nell’impossibilità di alzarsi senza sentire dolore. Ma non molla ed è pronta ad affrontare l’ennesima sfida.

 

LEGGI ANCHE: L'ex tentò di ucciderla dandole fuoco: «L'ho perdonato ma la sua condanna sia esemplare»

 

Le violenze subite dall'ex marito

«Mi auguro, per tutte quelle donne che come me hanno subito e stanno ancora subendo violenza, che gli uomini, i loro aguzzini, capiscano che nel momento in cui decidono di porre fine alla vita di noi donne automaticamente perdono la loro. Gli uomini devono sapere che se ci fanno del male saranno messi ko dalla giustizia che deve tutelare noi donne. Io purtroppo mi ritrovo qui, nel reparto di chirurgia plastica. Fortunatamente ho lasciato la terapia intensiva, le emozioni sono state tante perché finalmente ho potuto respirare aria che per 10 lunghi mesi non sentivo più. Non nego che la mia situazione ancora oggi non è delle migliori, spero tanto di poter riprendere a camminare, che le ferite si possano rimarginare e poter finalmente rientrare a casa e riabbracciare i miei familiari, amici e tutti quelli che mi hanno sostenuto fino ad ora».

 

L'invito a denunciare

Sa di essere sotto i riflettori e di essere un punto di riferimento, un faro per molte donne che come lei vivono quotidianamente soggiogate da un amore malato. È a tutte queste donne che Maria Antonietta in questo giorno particolare si rivolge: «Voglio fare un appello a tutte quelle donne che ancora oggi non hanno il coraggio di denunciare: a loro dico fatevi forza, scavate dentro voi stesse e trovate il coraggio che a noi donne non manca e andate a denunciare. Fatelo per voi perché la vita è un dono meraviglioso e nessuno oltre Dio può permettersi di infrangere. Mi auguro di essere sempre vicino a tutte le donne e poterle sostenere in questa battaglia. Denunciate, noi donne siamo tutelate, non siamo sole perché la giustizia non ci abbandonerà».