Il giorno dopo la mareggiata è il momento della verifica dei danni. Flagellato da onde alte oltre sei metri, l’intero litorale tirrenico cosentino fa i conti con la distruzione di arenili, aree attrezzate, stabilimenti balneari. Danni anche ai sottoservizi e alla viabilità. In fumo i sacrifici di decine di famiglie. Molte attività commerciali stavano preparando la riapertura in vista del ponte di Pasqua.

Mancano le risorse per interventi strutturali

Il Tirreno spinge contro la costa e non c’è modo di frenare il fenomeno dell’erosione, se non con un intervento strutturale ad ampio spettro. Servono però investimenti ingenti di risorse di cui, ovviamente, le amministrazioni locali non dispongono. I sindaci si sentono impotenti mentre la Regione avanza a rilento, impantanata in farraginose procedure burocratiche. Ma il mare non aspetta. E quando si agita, straripa in casa senza bussare. Il consigliere provinciale Marco Ambrogio ha proceduto ad una ricognizione nei comuni più colpiti.