VIDEO | Luca Boccoli e Giuseppe Campana provano a fermare lo scempio chiedendo l'intervento della magistratura. L'atto reca anche la firma di Carlo Tansi, geologo e fondatore di Tesoro Calabria
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Il mare calabrese è da veramente da bere, come recitano gli slogan della politica di casa nostra? A ben guardare sembrerebbe di no, perché se il mese di luglio è stato più clemente, il mese di agosto è stato davvero impietoso nei confronti dei tanti turisti che hanno affollato le coste calabresi. A destare maggiore preoccupazione, è stata la costa tirrenica cosentina, dove il mal funzionamento dei depuratori e gli scarichi abusivi hanno ridotto il mare a una discarica a cielo aperto, come accade ormai da qualche lustro. A testimoniare lo scempio, centinaia di foto e video postati sui social che non lasciano troppo spazio all'immaginazione.
Il grido d'allarme di Ruvio
Tra i tanti che in queste ore stanno denunciando lo scempio, c'è anche il cantautore cosentino e docente universitario Alessandro Ruvio. Il giovane, in vacanza nei giorni scorsi a Fuscaldo, ha ripreso con il cellulare le condizioni del mare, letteralmente sommerso di liquami non troppo lontano dalla riva. Ruvio, ironicamente, nei suoi video ha parlato di "fogna tour".
L'esposto dei Verdi
Al grido d’allarme di Ruvio si è aggiunto quello del portavoce nazionale dei Giovani Europeisti dei Verdi, Luca Boccoli, e del commissario dei Verdi Calabria, Giuseppe Campana, che ieri hanno presentato un esposto in procura per fare luce sull’inquinamento della acque ricadenti nelle località di Fuscaldo, Acquappesa e Cetraro nel periodo compreso tra il 14 e il 25 agosto 2020. L’esposto, si legge in una nota ufficiale, è stato sottoscritto anche da Carlo Tansi, geologo, ricercatore del Cnr e fondatore del movimento civico Tesoro Calabria. «Tale situazione - hanno affermato Boccoli e Campana - lede l’incolumità dei bagnanti e di tutta la cittadinanza, e rappresenta una minaccia per il turismo nel nostro territorio, strettamente legato alla qualità delle acque».
Stessa situazione a Praia a Mare
Un altro video che sta facendo scalpore sul web, è quello di un cittadino che tra giorni fa ha ripreso le scandalose condizioni del mare nella rinomata località balneare di Praia a Mare. Lo scandalo deriva dal fatto che le immagini riprendono le acque nei pressi dell'area marina (uno specchio d'acqua di circa 3 chilometri) insignita per il quinto anno consecutivo della bandiera blu, il prestigioso vessillo assegnato dalla Fee alle località europee che, almeno nella teoria, hanno elevati standard di qualità delle acque di balneazione in quei Comuni che promuovo e tutelano la sostenibilità ambientale. La città dell'isola, oltretutto, è già al centro di aspre polemiche, dal momento che oltre 1,5 chilometri di costa risulta interdetta alla balneazione per accertato inquinamento delle acque, in cui i livelli di batteri fecali e di escherichia coli, superano pericolosamente la soglia di tolleranza.