Nel Palermitano due famiglie distrutte: tra le vittime anche due bambini, di 1 e 3 anni. Il 4 ottobre scorso la tragedia di San Pietro Lametino dove persero la vita Stefania Signore e suoi piccoli, Christian e Nicolò, travolti e uccisi dalla furia del torrente Cantagalli
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Maltempo killer. Piogge torrenziali, fiumi che esondano, morti e dispersi. È l’apocalisse. Negli ultimi giorni l’Italia ha pagato un prezzo altissimo. Da Nord a Sud è stata flagellata dalle avverse condizioni meteorologiche che hanno seminato morte, devastazioni e infiniti disagi.
Dodici morti in Sicilia
In Sicilia si registra oggi la situazione più grave. Nel Palermitano il bilancio è pesantissimo: dodici le persone che hanno perso la vita. Nove delle vittime, e tra queste due bambini di uno e tre anni, si trovavano in una villa situata al confine dei comuni di Altavilla Milicia e Casteldaccia, non distante dall'autostrada Palermo-Catania. L'edificio è stato letteralmente sommerso dall'acqua del fiume Milicia, che ingrossato dalle piogge cadute ieri è uscito dagli argini. L'acqua è rapidamente arrivata al soffitto e le persone che si trovavano all'interno - due famiglie che si erano riunite per trascorrere insieme la serata - sono annegate. In due, un uomo e una bambina, sarebbero riusciti a salvarsi perché erano usciti per andare ad acquistare dei dolci. Una terza persona rimasta fuori dalla casa ha lanciato l'allarme col cellulare aggrappandosi a un albero. Le vittime vivevano a Palermo, Santa Flavia e Bagheria (Palermo). Sono Rachele Giordano, di 1 anno; Francesco Rughò, 3 anni; Federico Giordano, di 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni e moglie di uno dei tre sopravvissuti, Giuseppe Giordano; il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni; il figlio Marco Giordano, di 32 anni, e la sorella Monia Giordano, di 40; Nunzia Flamia, 65 anni.
Sempre vicino Palermo, a Vicari, è stato trovato morto un uomo, Alessandro Scavone, titolare di un distributore di carburanti, che era a bordo di un'auto investita dall'acqua del fiume San Leonardo. Con lui un amico. I due erano andati a recuperare un giovane rimasto al distributore, che è riuscito a salvarsi lanciandosi dalla vettura. Risulta invece disperso Giuseppe Liotta, 40 anni, medico palermitano che si stava recando nell'ospedale di Corleone per prendere servizio: la sua auto è stata trovata in contrada Raviotta, tra Ficuzza e Corleone, sulla statale 118 interrotta in diversi punti per smottamenti ed allagamenti.
Trenta giorni fa il dramma di Lamezia
Solo un mese fa, il 4 ottobre scorso, la tragedia di Stefania Signore e i suoi bambini, Christian e Nicolò, travolti dalla furia del torrente Cantagalli a San Pietro Lametino. Stefania, uscita dal call center dove lavorava, era passata a prendere i suoi piccoli dai nonni e stava rientrando nella sua casa di Gizzeria Lido. Per cercare di mettersi in salvo dalle forti piogge torrenziali sono scesi dall'automobile ma un’onda del fiume Cantagalli li ha travolti e uccisi. I corpi della giovane mamma e del figlio più grande di sette anni, Christian, verranno ritrovati la mattina dopo a poca distanza l’uno dall’altro. Ha subito inizio un altro dramma. Nicolò, il bambino più piccolo di appena due anni, non si trova. Centinaia i volontari che scavano giorno e notte anche a mani nudi per restituire il corpicino al papà, ad Angelo che in questa tragedia ha perso tutto. Dopo sette giorni esatti Nicolò viene ritrovato. Il giorno seguente l’ultimo straziante saluto alla famiglia.
Resta alta l'allerta
Anche per oggi la Protezione civile ha diramato un nuovo bollettino di allerta arancione in diverse regioni: Veneto, Trentino, Friuli, Emilia Romagna e Sardegna. Allerta anche in Calabria con particolare riferimento alla costa ionica calabrese e al basso Tirreno reggino dove sono previsti temporali, piogge, forti venti e mareggiate. In Sicilia, soprattutto sulla zona occidentale, rimane persiste l'allerta rossa.