Michela Surace parla con la grinta di chi vuole ottenere giustizia, ma i suoi occhi sono tristi e sempre puntati sul cellulare, su cui scorrono decine di foto di Roberto, marito e padre delle sue due bambine, mancato sei mesi fa. «Voglio che nessun altro viva quello che ho vissuto sulla mia pelle, è stato terribile, non l'ho ancora superata». Comincia così l'incontro con la giovane donna che vive a Sant'Agata d'Esaro, 35 anni e già un fardello sulle spalle. «Ritrovarmi da sola con due figlie da crescere non è semplice - dice -, ma ho promesso a Roberto che da questo mio dolore ne uscirà qualcosa di positivo». Il suo calvario comincia una mattina del 12 marzo scorso, quando ha trovato suo marito a terra, esanime, in un tratto che costeggia la strada provinciale 263 tra Sant'Agata d'Esaro e Belvedere Marittimo, e non ha potuto chiamare i soccorsi perché lì non c'è copertura telefonica. Chissà come sarebbero andate le cose se i soccorsi fossero arrivati prima, Michela se lo chiede giorno e notte. Per questo ora rivolge un appello alle istituzioni, pregandole di mettere in sicurezza quell'arteria trafficata, affinché nessun altro dramma debba essere raccontato.

Il giorno della tragedia

Michela fa fatica a ricordare quegli attimi, ad andare a ritroso fino a quel maledetto giorno di primavera che le ha cambiato la vita per sempre. Quella domenica mattina suo marito Roberto esce di casa per fare un giro, come faceva di solito, ma all'ora di pranzo deve ancora tornare. Michela, in quelle ore, avverte una sensazione strana, ha lo stomaco in subbuglio. Prova a chiamare sul cellulare, ma non c'è campo. Così, senza indugiare, si mette in auto e va alla sua ricerca. Lo trova a pochi chilometri, accasciato a terra, e non dà segni di vita. Probabilmente è già morto. Michela urla fortissimo, ma nessuno la sente. Prova a chiamare i numeri d'emergenza, prima il 112, poi il 118, ma non c'è alcuna connessione. Disperata, si rimette in auto e cerca di raggiungere una zona da cui allertare i soccorsi, ma si sente svenire, sbanda, rischia di uscire fuori strada. «Ho rischiato anch'io, ero completamente sotto shock e non ero nelle condizioni di guidare, ma non avevo altra scelta». Michela guida per sette, forse otto lunghissimi minuti e finalmente scorge le tacche della linea sul cellulare. «Aiutatemi, c'è mio marito accasciato a terra, non risponde». L'ambulanza arriva, ma per Roberto non c'è più niente da fare. A stroncargli la vita è probabilmente un infarto. Se ne va a soli cinquant'anni, lasciando un vuoto incolmabile nei suoi cari e molti dubbi che diventano un tarlo: «Non sapremo mai se anche lui avesse provato a chiamare aiuto».

La battaglia

Roberto e Michela erano molto uniti. Dalla loro unione sono nate due figlie, di cui l'ultima ha due anni appena. È per loro che la madre va avanti, nonostante il cuore gonfio di dolore. «Voglio che la morte di mio marito non sia vana». Vuole trasformare il suo cordoglio in speranza. E così si rivolge ai Comuni di Sant'Agata d'Esaro, Belvedere Marittimo e Sangineto, che hanno subito sposato la sua battaglia, inoltrando le richieste per la copertura telefonica di quel tratto di strada su sui il marito è stato trovato morto. Ma sembra che tutto vada a rilento, anche perché c'è un breve tratto in cui ancora non è stata installata neppure la rete elettrica.

Il gruppo social

Per dare voce ai suoi appelli, Michela ha anche creato un gruppo Facebook, Sp 263 Sant'Agata-Belvedere Marittimo CHIAMATA EMERGENZA "una chiamata per la vita", che conta già oltre 1300 iscritti. In uno degli ultimi post, scrive: «Sono appena venuta a conoscenza che, questa mattina 21/9/2023, il pullman degli studenti ha avuto guasto poco prima della Betulla. Per poter telefonare (telefonare!) le persone hanno dovuto fare un tratto a piedi fino a dove hanno agganciato il ponte. Detto questo, sarò breve, diretta e molto molto seria: cosa bisogna fare per farci ascoltare dai nostri governatori? Cosa bisogna fare? Sono pronta ad incatenarmi lì se non si danno una mossa a rendere quel tratto più sicuro e poi risponderanno di qualsiasi cosa mi accada! Chiedo anche pubblicamente ai genitori di questi ragazzi di camminare al mio fianco senza voltarsi mai! È una battaglia iniziata dal 12 Marzo 2023! Passo e chiudo».

Il consiglio comunale

A dimostrazione di come il Comune di Sant'Agata d'Esaro sia al fianco di Michela, l'amministrazione ha indetto un consiglio comunale ad hoc, che si terrà domani 26 settembre nell'aula consiliare. «Non mancate - raccomanda Michela -, l'unione fa la forza».