L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 12 giugno. Al centro dell’indagine ci sono le società del gruppo Minieri che avevano in appalto la gestione dei depuratori. Coinvolti anche tre funzionari comunali
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La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di 28 persone fisiche e cinque persone giuridiche coinvolte nell’inchiesta denominata Scirocco che contempla presunti illeciti commessi nella gestione di depuratori dislocati su tutto il territorio regionale.
Associazione per delinquere al fine di commettere reati contro l’ambiente e la pubblica amministrazione, frode nelle pubbliche forniture, inquinamento ambientale, traffico illecito di rifiuti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Sono queste le accuse contestate, a vario titolo, dal procuratore facente funzioni Vincenzo Capomolla e dai sostituti procuratori Paolo Sirleo, Domenico Guarascio e Domenico Assumma. Al centro dell’indagine ci sono le società del gruppo Minieri – amministrate da Mario Minieri e dai figli Giuseppe e Saverio Minieri – che avevano in appalto la gestione dei depuratori.
Le gare d'appalto e i funzionari collusi
L’accusa sostiene che avrebbero vinto le gare d’appalto grazie a ribassi consistenti per poi non adempiere agli obblighi contrattuali.
Il risultato, dicono gli inquirenti, sono state mancate manutenzioni agli impianti, gestione illecita nello smaltimento dei fanghi, liquami che confluivano nei corsi d’acqua e nel mare.
Implicati in questa indagine vi sono sia dipendenti impiegati nei vari impianti di depurazione delle società che pubblici funzionari, responsabili dell’ufficio tecnico nei comuni di Belvedere Marittimo (Paola Di Stio, Pasqualino Calabrese, Raffaele Rosignuolo) e Falconara Albanese (Rosario Sessa). Sono accusati, insieme a Mario Minieri, di avere commesso frode nell’esecuzione del contratti di affidamento del servizio di gestione dei depuratori, liquidando somme per prestazioni che risultavano, per contratto, a carico della società da rappresentata da Minieri.
La tentata estorsione
Inoltre Mario Minieri è accusato anche di una tentata estorsione ai danni di un dipendente del depuratore di Cirò Marina che avrebbe cercato di far desistere dall’intraprendere azioni sindacali, volte a ottenere le spettanze stipendiali, attraverso due soggetti che avrebbero minacciato di minare l’incolumità del dipendente se non avesse ritirato la denuncia sporta.
Imputati nell’udienza preliminare
L’udienza preliminare, il prossimo 12 giugno, vedrà imputati Tommaso Agretto, Davide Bartucca, Giuseppe Bongarzone, Pasqualino Calabrese, Andrea Cannistrà, Ion Ciobanu, Giuseppe Dardano, Paola Di Stio, Giuseppe Lagrotteria, Ernesto Lento, Giuseppe Minieri, Mario Minieri, Saverio Minieri, Daniele Nisticò, Vincenzo Papalia, Giovanni Passafaro, Giuseppe Passafaro, Francesco Pungitore, Domenico Rosariano, Raffaele Rusignuolo, Gioacchino Rutigliano, Ilario Serianni, Rosario Sessa, Andrea Talarico, Rosario Talarico, Vincenzo Ruggero Talarico, Francesco Trapasso, Giuseppe Donatello Valentino, Antonietta Vescio Campisano, le società Costruzioni Bova srl, G&D Ecologica spa, Minieri Holding srl, Minieri King Elettrica srl, Minieri Ecologistica srl.
Le persone offese riconosciute
L’accusa riconosce come persone offese il ministero dell’Ambiente, la Regione Calabria, la Provincia di Catanzaro, la città metropolitana di Reggio, Provincia di Crotone, Provincia di Vibo, i Comuni di Amato, Caraffa, San Pietro Apostolo, San Vito sullo Jonio, Soveria Mannelli, Tiriolo, Belvedere Marittimo, Fuscaldo, Falcona Albanese, Agnana Calabra, Bruzzano Zeffirio; Careri, Soverato, Montepaone, Montauro, Gasperina, Petrizzi, Amaroni, Lamezia Terme e un privato Giulio Trifino di Cirò.
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Giovanni Merante, Antonio Lomonaco, Natalino Pileggi, Maria Donato, Sergio Lucisano, Roberto Le Pera, Alessandra Coppolino, Francesco Iacopino, Fabrizio Costarella, Ottavio Porto, Francesco Schimio, Aldo Casalinuovo, Gregorio Viscomi, Antonio Larussa.