Sta assumendo contorni drammatici la nuova emergenza Covid, alimentata in provincia di Cosenza, da centinaia di nuovi contagi quotidiani, in un contesto di sostanziale difficoltà del comparto sanitario nella gestione dei soggetti positivi. Oltre ottocento quelli registrati nell’ultimo bollettino ufficiale, con due decessi, a cui deve aggiungersi probabilmente una quota non secondaria di tamponi effettuati a domicilio in autonomia e non comunicati alle autorità.

Valori record

Nella settimana che si è appena conclusa, il numero dei casi nel cosentino ha raggiunto il valore più alto registrato dall'inizio della pandemia: 7425, con una incidenza di 1098,2 per 100.000 abitanti. La gravità della situazione deriva non tanto e non solo dal decorso della malattia: la variante Omicron 5, benché altamente infettiva, in genere non determina gravi sintomi. E però tra i tanti pazienti, vi sono i fragili che necessitano di terapie ospedaliere per evitare prognosi infauste, con i posti che cominciano a scarseggiare e la carenza di personale atavica che impedisce di allestire ulteriori spazi.

La situazione negli ospedali

Al completo lo spoke di Rossano, con 33 ricoverati, in esaurimento l’Annunziata dove sono 65 i letti occupati con criticità in malattie infettive a causa dei pochi medici in servizio. Nove i degenti del polo di Cetraro. Difficile soprattutto la gestione dei Covid pediatrici. Costante il flusso di bambini non vaccinati al pronto soccorso di Cosenza, unico punto di riferimento per l’intera provincia.

Bambini difficili da gestire

Da due, i posti sono diventati cinque, tutti occupati. I piccoli accusano piccoli problemi respiratori da monitorare, in parziale presenza di altre patologie. Molti altri vengono rimandati a casa per la gestione domiciliare, di cui però nessuno si occupa in maniera specifica. Mentre le pediatrie degli ospedali spoke territoriali di Corigliano-Rossano, Cetraro e Castrovillari, si dichiarano a corto di medici e di conseguenza impossibilitati a supportare l’Hub del capoluogo.

Ritorno al passato

Intanto la cabina di regia del Ministero della Salute ha classificato la Calabria con rischio moderato ad alta probabilità di progressione. Questo potrebbe indurre Roberto Occhiuto, nella sua veste di commissario ad acta, a reintrodurre misure di prevenzione come l’obbligo di indossare la mascherina. MA non è escluso che