La maggioranza di spacca in commissione Finanze alla Camera. L’emendamento della Lega per lo stralcio dell’articolo della delega fiscale sulla riforma del catasto è stato bocciato per un voto: i favorevoli sono stati 22 e i contrari all’emendamento 23. Insieme alla proposta della Lega è stata votata anche quella analoga di Alternativa.

Si è consumato  sul prelievo sulla casa, la madre di tutte le battaglie sulle tasse, l'ennesimo incidente parlamentare, stavolta pienamente annunciato, che fa traballare il governo Draghi: la revisione dei criteri per la mappatura catastale tiene in scacco la commissione Finanze alla Camera per tutta la giornata dello scorso 3 marzo e alla fine la riforma, così come scritta dall'esecutivo nella delega fiscale, è salva per un soffio.

Forza Italia e Lega hanno tentato fino all'ultimo di 'ridimensionare' la norma e raggiungere un compromesso: ok alla mappatura purchè si metta nero su bianco che non comporterà nuove tasse sulla casa e si proceda con l'emersione degli immobili 'fantasma'. Il confronto, però, ben presto si è arenato, nonostante i ripetuti incontri a palazzo Chigi. Anche i leghisti hanno cercato di trovare un punto di caduta, invano. Alla fine, dopo alcuni rinvii della seduta della commissione, si è deciso di andare alla conta, con il centrodestra di governo che ha avvertito le altre forze di maggioranza: noi votiamo compatti (assieme a FdI) per lo stralcio della riforma del catasto, come prevedeva l'emendamento originario della Lega che inutilmente si è tentato di riformulare.

Ma dentro il partito azzurro non tutti hanno condiviso la battaglia: «Incomprensibile il voto odierno di Forza Italia», ha tuonato il ministro Renato Brunetta, che ha anche aggiunto: «A ottobre la linea condivisa all'interno del partito era chiara e ha portato all'approvazione del provvedimento in Cdm da parte dei ministri azzurri». Per poi chiosare: «Con la revisione del catasto il contribuente medio non si accorgerà di nulla, l'impegno che il governo ha preso è che nessuno pagherà di più. Il presidente Draghi lo ha affermato con nettezza in tutte le occasioni: l'obiettivo generale della delega è quello di ridurre il gettito complessivo, non di aumentarlo». Durissima (anche nei confronti degli alleati) Giorgia Meloni: «È l'ennesimo segnale che questo è un governo a traino Pd che non può fare gli interessi degli italiani».

Riforma del catasto, la posizione di Roberto Occhiuto

«Non ho francamente capito la posizione del centrodestra, compreso il mio partito, sulla riforma del catasto legata alla delega fiscale. Una revisione degli estimi catastali non è, a mio avviso, più rinviabile. Ma il governo è stato chiaro, così come ha giustamente ricordato il ministro Brunetta: non ci sarà alcun aumento della tassazione sugli immobili». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, interpellato dall'Ansa, in merito alla riforma del catasto.

«Ci sono due aspetti - ha aggiunto Occhiuto - che in particolare fatico a comprendere. Da una parte il centrodestra, con questi strappi, corre il rischio di consegnare Draghi alla sinistra. Dall'altra, una coalizione politica che si candida a guidare il Paese, e che ha la legittima ambizione di vincere le prossime elezioni, non può avere paura di una riforma che sarebbe attuata proprio dal prossimo esecutivo. Spero ci sia una riflessione nel centrodestra di governo, su questo e su altri argomenti, perché il Paese ha bisogno di certezze e di stabilità».