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Sulla questione si sta ancora indagando ma, ciò che è certo è che Salvatore Buzzi e Luca Odevaine, arrestati nell’ambito dell’operazione “mafia Capitale”, avevano l’intenzione di aprire un centro di accoglienza proprio a Rosarno. Di questo ne danno conferma alcune intercettazione telefoniche tra i due del 21 e 22 gennaio 2013. Nel rapporto dei Ros si legge che “emerge tutta un'attività di Buzzi e Odevaine finalizzata alla individuazione nel comune di Rosarno di una struttura idonea all'apertura di un centro di accoglienza immigrati”. Un’ulteriore conferma di questo l’ha data il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi. “Me lo ricordo bene" dichiara il sindaco. "Il progetto doveva coinvolgere la Prefettura di Reggio Calabria e il Comune, ma alla fine risultò solo un’iniziativa privata. Dopo i primi contatti decisi di restare fuori anche perché mi erano arrivate confidenze sulla presenza di persone non chiare”. In quello stesso periodo, però, era già in funzione il centro polifunzionale per immigrati "Terranova" promosso dalla Fondazione Integra/Azione presieduta proprio da Odevaine. Il progetto, partì nel 2012 e durò solo un anno. All'iniziativa aveva partecipato anche Legambiente. “Tranne che per il primo dossier - si difende il presidente nazionale dell'associazione, Vittorio Cogliati Dezza - non abbiamo svolto alcun ruolo né tantomeno gestito o avuto soldi. Nell'attività del centro non ci siamo mai entrati e così a giugno, vista l'inutilità della nostra presenza, abbiamo deliberato di uscire dalla Fondazione. Ora - denuncia - ci sentiamo parte lesa perché indirettamente danneggiati dalle scelte scellerate di Odevaine”. Il 7 dicembre 2013 il centro di accoglienza “Terranova” chiude e, al convegno organizzato per dare l’annuncio partecipano Odevaine e Silvio Di Francia, assessore romano alla Cultura nella giunta Veltroni e oggi nel gabinetto del sindaco Marino, oltre a rappresentanti di varie associazioni del volontariato.