Uno conta uno, ma alcuni contano di più. Due pesi e due misure... e così via. Orami sono diventate quasi un po’ ripetitive le accuse mosse nei confronti delle logiche che regolano gli arabeschi politici del Movimento cinquestelle. E si potrebbe archiviare tutto come la solita solfa di chi teme l’avvento stellato, se la cronaca non venisse quasi quotidianamente a ribadire i paradossi di un partito che fa della coerenza il suo cavallo di battaglia.

  

In vista delle elezioni politiche del 4 marzo, anche in Calabria non mancano polemiche e inciampi su alcune scelte che appaiono decisamente contraddittorie. Il caso più eclatante riguarda l’avvocato Silvia Vono, candidata cinquestelle nel collegio uninominale di Catanzaro e Vibo. Vice presidente dell’agguerrito comitato Trasversale delle Serre che da anni si batte per il completamento di quest’opera e chiede il commissariamento dell’Anas, Vono è anche un politico navigato, avendo militato in Italia dei valori, fino a presiedere il circolo Idv di Soverato sei anni fa, per poi diventare assessore nel 2014 nella giunta Pd del sindaco Ernesto Alecci, oggi candidato democrat nel collegio plurinominale Camera Sud.

 

 

La sua candidatura non ha dovuto affrontare le forche caudine delle Parlamentarie, utilizzate per selezionare i candidati soltanto con riferimento al proporzionale, ma è stata decisa direttamente dai vertici del partito. Una scelta, comunque, che ha creato non pochi malumori tra i pentastellati duri e puri, che considerano Vono troppo compromessa con la vecchia politica e, soprattutto, con il Partito democratico.

 

Sorte diversa è toccata, invece, a Maria Pompilio, sconosciuta militante di Palmi, in Provincia di Reggio, che ha fatto tutta la sua bella trafila sul web partecipando alla Parlamentarie dalle quali è uscita con una candidatura in tasca nel collegio Calabria 1 per il Senato. In fase di valutazione finale, però, al partito di Di Maio non è piaciuto il fatto che l’aspirante senatrice sia moglie di un esponente dell’Udc di Palmi, Rocco Cilona. Contaminazione inammissibile per i vertici pentastellati, che hanno annullato il responso della votazione online e hanno fatto subentrare la candidata supplente, Rosa Silvana Abate.
Una disparità di trattamento, rispetto a quello riservato a Silvia Vono, che rende più stridenti le contraddizioni di un Movimento che spesso ha difficoltà a razzolare altrettanto tanto bene di come predichi.