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Silenzio. Solo un interminabile silenzio. Così il feretro di Donatella Fortugno è giunto sino alla Chiesa di San Nicola di Bari, nella frazione Vito di Reggio Calabria, nel pomeriggio di ieri. La donna, uccisa venerdì 16 marzo, nei pressi del torrente Gallico mentre si trovava con Demetrio Lo Giudice, ha così ricevuto l'ultimo saluto, dopo che, sul suo corpo, sono stati effettuati gli esami autoptici ed il magistrato ha concesso di poter celebrare i funerali.
Sul sagrato della Chiesa, ad attendere la salma, c'era la sua famiglia, con in testa il marito ed il parroco. Tanti, tantissimi sportivi perché la famiglia di Donatella è fatta di persone che vivono di sport. E poi gente comune, parenti, amici, conoscenti. Volti rigati dal pianto, occhi gonfi di lacrime, dolore e rabbia per la fine terribile che la donna ha fatto in una sera di fine inverno. Chi ha premuto il grilletto è ancora libero, ma le indagini sono frenetiche. Ieri, tuttavia, era solo il momento dell'intimità e del dolore. Ci sarà tempo per approfondire e comprendere chi e perché abbia compiuto quel maledetto atto di sangue. Nella piazzetta della chiesa di San Nicola, a pochi passi dall'abitazione della famiglia di Donatella, invece, c'era soltanto chi le voleva bene ed ha voluto percorrere insieme a lei gli ultimi passi prima della definitiva sepoltura.