Tanti gli amici, i colleghi e i rappresentanti istituzionali che hanno voluto rendere omaggio al giornalista scomparso ieri a soli 42 anni. Il sacerdote durante l'omelia: «La sua penna ha raggiunto tanti così come la sua lealtà e il suo sorriso. Lui è con noi, anche adesso»
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È stato un abbraccio grande e affettuoso quello che ha avvolto Pietro Bellantoni nel giorno del “saluto” nella chiesa di San Rocco nella sua Scilla. Tanti gli amici, i colleghi giornalisti e i rappresentanti istituzionali che hanno voluto esserci per stringersi attorno ai familiari, all’amata Ketty che con la piccola Giulia popola i nostri pensieri. Così, umilmente raccogliamo il pensiero che certamente “è” quello di Pietro. Quello con cui ci saluta.
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Preghiere, applausi e commozione per una scomparsa prematura che ci strazia il cuore ma che, al contempo, «ci fa il dono di convocarci qui, tutti insieme. La sua penna ha raggiunto tanti così come la sua lealtà e il suo sorriso. Pietro è con noi, anche adesso. Il tempo resta al presente, nonostante tutto». Così don Francesco si è rivolto alla folta platea, lui che conosceva Pietro e che ha voluto ricordare il matrimonio con Ketty, celebrato da lui proprio cinque anni fa in quella stessa chiesa.
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Un richiamo «all’amore che vince la morte e che riunisce la comunità». Intanto fuori il mare fluisce in uno dei luoghi più incantati della terra. Scorre anche, forse soprattutto, in questo giorno di dolore e di speranza. Lì dove mare e cielo si saldano è l’infinito. Pietro, lo vedi ancora? Forse. Ma in fondo occorre sentire più che vedere. E allora lo senti come noi sentiamo te. E questo è certo. Ciao, Pietro.