Nel libro Fuori dal sistema, edito da Piemme, con una prefazione di Nino Di Matteo, Luigi de Magistris ripercorre la sua travagliata vicenda di pubblico ministero di Catanzaro alle prese con l'inchiesta Why Not, l'indagine giudiziaria sui presunti intrecci tra politica, corruzione, malaffare, lobby e logge massoniche, con cui arrivò a sfiorare i vertici del Governo allora in carica.

La fine della carriera

La veemente reazione che ne seguì dal suo stesso procuratore capo che avocò a sé il fascicolo, oltre a quella di parlamentari e pure dell'Associazione Nazionale Magistrati, né pregiudicò di fatto la carriera. «Fuori dal sistema – ha detto – significa essere un uomo delle istituzioni fedele alla Costituzione, che ha realizzato bene comune e interesse pubblico e che però nelle istituzioni ha visto molte mele marce tante da diventare un frutteto. Persone che hanno utilizzato le istituzioni per fini privati, qualche volta affaristici e non di rado anche con un sistema criminale».

Stoccata al presidente Occhiuto

Al dibattito organizzato alla Ubik di Cosenza, coordinato da Saverio Di Giorno, sono intervenuti tra gli altri anche Francesco Febbraio, Francesco Saccomanno ed il deputato regionale Ferdinando Laghi. «Qualcosa è cambiato – ha aggiunto – Quando ero sostituto a Catanzaro c'era un procuratore che invece di tutelarmi mi sottraeva le inchieste. Oggi c'è invece un magistrato perbene. Purtroppo però il sistema nelle istituzioni è sempre molto forte». Luigi De Magistris poi, riserva una stoccata ai promotori della proposta di legge del consigliere regionale supplente: «Più che di consiglieri supplenti abbiamo bisogno di consiglieri che lavorino per l'interesse della Calabria. Ferdinando Laghi e Antonio Lo Schiavo rappresentano l'unica opposizione non pregiudizievole ma costruttiva presente in un contesto nel quale Roberto Occhiuto ha deluso su tutta la linea».

Le prospettive del movimento

Chiare le prospettive del movimento politico guidato dall'ex sindaco di Napoli: «Dobbiamo completare il lavoro avviato prima del voto parlamentare. Le elezioni anticipate non ci hanno dato il tempo di radicarci sul territorio nazionale. Su questo vogliamo concentrarci e mettere insieme le forze ambientaliste, di sinistra, vicine ai deboli, credibili, costituzionalmente orientate. Questo il percorso tracciato che intendiamo perseguire».