Dura condanna del neo europarlamentare di Avs e sindaco di Riace: «È una nuova Cutro, ma stavolta pochissimi ne hanno parlato». E invoca canali sicuri per chi fugge dal proprio Paese per salvarsi
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«Ci dovremmo vergognare, come Italia e anche come Europa, per l'ennesima tragedia in mare». Lo ha detto Mimmo Lucano, neo europarlamentare di Avs e sindaco di Riace, a proposito del naufragio avvenuto a inizio settimana al largo della Calabria. Solo 11 i sopravvissuti, mentre sono 34 i morti accertati e ancora una trentina i dispersi.
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«Il mare continua a portare delle vittime innocenti - prosegue Lucano -. Che senso ha tutto il resto? Di che cosa parliamo? È una nuova Cutro che si verifica a due passi dall'Italia. Ma a differenza di Cutro, per la quale ci sono stati clamori mediatici che hanno fatto conoscere al mondo questo dramma del mare, stavolta pochissimi hanno parlato».
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«Mentre l'Italia sceglie le deportazioni in Albania e le chiusure delle frontiere - afferma poi Lucano - le persone continuano a morire. L'Europa fa uguale. C'è una sintonia. Uomini e donne continuano ad essere destinati nei centri di rimpatrio senza aver commesso alcun crimine. Il reato lo commette sistematicamente l'occidente. Tra pochi giorni mi presenterò in Europa con questa tristezza nell'anima. Rispetto a quella che è la posizione di questo governo di destra, ma anche della politica in genere, perché ci sono responsabilità trasversali, occorre capire che per certe persone la fuga dal proprio Paese rappresenta l'unica salvezza. Se non cambia qualcosa, ma di vero e profondo non stupidaggini, sarà sempre il mare a portare i cadaveri. Le persone in Europa devono arrivare in maniera normale. Non dico con gli yacht o in business class, ma almeno che non rischiano di morire. Come ha detto Papa Francesco che ha chiesto, per i migranti, i corridoi umanitari. Sennò che senso hanno le tragedie come quella di Cutro o quella al largo di Roccella?»