Il commento del sindaco di Napoli candidato alla presidenza della Regione: «Per me è l’antitesi del crimine. Sono convinto che alla fine del suo calvario verrà assolto»
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«Per me Mimmo Lucano è un uomo giusto, un simbolo di umanità e di fratellanza universale». Commenta così Luigi de Magistris su facebook la sentenza di Mimmo Lucano, condannato a 13 anni e due mesi di reclusione nell'ambito dell'inchiesta Xenia. L'ex primo cittadino di Riace è candidato proprio nelle liste del sindaco di Napoli in corsa per la presidenza della Regione.
«Non si è mai girato dall’altra parte di fronte alla richiesta di vita di esseri umani diversi. Conoscevo Riace prima di Lucano ed era un borgo desertificato, con Lucano era divenuto un Paese ricco di energie, di economia circolare e di comunità viva. Con il post Lucano nuovamente abbandono e spopolamento. Per me Lucano è l’antitesi del crimine. Non è certo un cultore del diritto amministrativo, avrà pure commesso delle irregolarità ed illegittimità, ma sono convinto che alla fine del suo calvario verrà assolto perché ha agito per il bene e mai per il male. Si deve avere fiducia nella magistratura e nella presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Certo in una terra in cui pezzi significativi di politica e pezzi deviati delle istituzioni si sono mangiati tutto, tanto che mancano i diritti all’acqua, allo smaltimento dei rifiuti, alla depurazione, alla sanità pubblica e alla cura delle persone, al lavoro, alle infrastrutture materiali e digitali, alla mobilità, ai finanziamenti per lo sviluppo, alla cura delle fragilità e all’istruzione, con una emigrazione giovanile impressionante, vedere che il problema di questa regione sul piano giudiziario è Mimmo Lucano fa male al cuore e alla testa. Ma la storia dell’umanità insegna che non sempre la giustizia coincide con la legalità. Mimmo non devi mollare - conclude de Magistris - perché sei un uomo buono e giusto e il popolo ti vuole bene.
Ora mi voglio assumere la responsabilità di guidare la Calabria affinché con la volontà del popolo sovrano la giustizia e i diritti possano trionfare».