«Le case ai migranti di Riace inagibili? Neanche il tribunale di Locri, l’ospedale e la caserma dei carabinieri di Riace hanno il cerificato di agibilità». Lo ha detto il sindaco sospeso di Riace Mimmo Lucano, ospite a Siderno insieme al presidente della Regione Mario Oliverio dell’evento di presentazione del libro di Ilario Ammendolia “La ‘ndrangheta come alibi”, all’indomani della notifica dell’avviso di garanzia da parte della Procura di Locri per concorso in truffa con altre nove persone. «L’accusa che mi fa più male e che non mi fa dormire la notte - ha affermato il primo cittadino “esiliato” - è quella della concussione. Sono rimasto senza parole. Chi architetta la denigrazione giudiziaria ha bisogno del supporto mediatico. E prova ne è quanto sta accadendo in questi giorni». Nel corso della sua prima uscita pubblica dopo il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta Xenia, Lucano ha affrontato anche il tema della baraccopoli di San Ferdinando («Dove sono le autorità quando si tratta di combattere il caporalato?») e sul sequestro del parco degli asinelli: «Avevamo fatto un lavoro straordinario di riqualificazione grazie ad un contributo regionale. Adesso a Riace è tutto finito».