L’estrema destra protestava contro la presenza del sindaco sospeso di Riace a una conferenza all’interno dell’università
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La Questura di Roma ha vietato la manifestazione annunciata per lunedì dai militanti di Forza Nuova all'università La Sapienza in concomitanza con l'intervento del sindaco sospeso di Riace, Mimmo Lucano. La decisione - secondo quanto si apprende - sarebbe stata presa per motivi di ordine e sicurezza pubblica.
«Non capisco certi atteggiamenti, io comunque ci sarò». Ha detto all’Agi il sindaco, confermando la sua presenza, lunedì, al seminario organizzato dal Dottorato in Storia, antropologia, religioni. Alle polemiche così ha risposto Lucano: «Sono stato invitato da un intellettuale e studioso a cui sono moto legato, Vito Teti, un amico che veniva a Riace ancora prima che Riace diventasse quello che è poi diventato. A Vito ho detto “va bene”: certo non immaginavo che questo potesse suscitare questa avversione, ma io ci sarò. Davvero non capisco perché, probabilmente è il fatto che il clima che stiamo vivendo oggi è un clima di regressione delle coscienze, nel quale prevalgono le pulsioni alle divisioni e alla distruttività».
«Spero – ha proseguito Lucano - che gli studenti, che sono il futuro della società e la nostra futura classe dirigente, facciano prevalere un’idea di civiltà, fraternità e umanità. Non posso pensare che finisca con il prevalere questo orientamento alla disumanità, nel quale si parla di castrazione chimica, di legittima difesa, di valori che ci allontanano dai veri valori e dal rispetto dei diritti umani».
Lucano ha quindi aggiunto: «Lunedì salgo a Roma con il treno. Ripeto, non capisco certi atteggiamenti: dietro di me non c’è nessuno, non c’è alcun calcolo di alcun genere, ma solo la coscienza di fare qualcosa per la collettività. Agli studenti voglio trasmettere il senso di un’esperienza come quella del mio comune, il messaggio che anche in una terra della profonda Calabria jonica non si è fatta prevalere la rassegnazione. Come cittadino del Sud – ha proseguito il sindaco sospeso di Riace - mi sono sempre preoccupato per la mia terra, per la Calabria, per le sue aree interne destinate all’abbandono. Quando Salvini viene in Calabria e dice certe cose, stravolge la storia della Calabria: la Calabria è una terra di accoglienza, lo racconta la sua storia, noi calabresi siamo fieri di incontrare gli altri, non abbiamo la paura. Per la Calabria frasi come “chiudere i porti” non hanno senso, perché la Calabria ha un’altra storia, una storia di generosità, anche perché la Calabria è stata anche terra di emigrazione e di sofferenza. Questo lunedì – ha concluso Lucano – lo racconterò agli studenti della Sapienza».