L'annuncio del sindaco Pirillo dopo le rassicurazioni ricevute da Anas: prima che finisca luglio dovrebbe essere completata la messa in sicurezza delle pile compromesse su cui si estende il viadotto. Saranno così di nuovo percorribili i circa 6 chilometri a monte del cedimento fino alle porte del paese
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Potrebbe essere un pallido ricordo – visto il lasso di tempo trascorso sino ad oggi – ma non lo è. Dal 3 maggio, giorno del crollo sulla Sila-Mare che di fatto ha isolato la comunità di Longobucco, ad oggi sono trascorsi due mesi e mezzo, passati inizialmente tra promesse di interventi risolutori, sequestri dell’autorità giudiziaria ed incontri istituzionali.
Nel mezzo i longobucchesi – sempre più gravati dal peso insostenibile di una quotidianità fatta di ore di strada da percorrere semplicemente per andare a fare la spesa o rifornimento di carburante – ed il loro sindaco, Giovanni Pirillo, sperano di uscire da quel tunnel il prima possibile.
Assodato che ci vorranno tanti, troppi mesi per ripristinare tutto il tratto interessato, il sindaco proprio di recente ha ricevuto rassicurazioni dai tecnici di Anas, secondo cui entro fine luglio si potrebbero riaprire al transito i cinque, sei chilometri di strada a monte del crollo, fino alle porte del paese.
Già tanto basterebbe per guadagnare decine di minuti preziosi di tornanti sul crinale destro del fiume Trionto, da percorrere sulla strada “vecchia” che collega Longobucco alla costa.
«Sono in continuo contatto con Anas– spiega Pirillo a LaC News24 – che rassicura: entro fine luglio si dovrebbe concludere la messa in sicurezza delle quattro pile compromesse su cui si estende il viadotto ed aprire così al traffico i primi 5-6 chilometri di strada».
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Intanto, sull’isolamento in cui è stato catapultato questo pezzo di Calabria, fanno leva i confederali con una nota indirizzata al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto.
«Con riferimento alla grave situazione che si sta determinando nel territorio di Longobucco – scrivono Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil – dovuta al crollo del ponte sull’unica arteria di collegamento stradale, le chiediamo un urgente incontro per una disamina congiunta dell’intera problematica. Avvertiamo quotidianamente il disagio di cittadini, lavoratori, studenti, utenti che si trovano completamente isolati a svolgere le normali attività ordinarie e siamo molto preoccupati che il ritardo degli interventi necessari possa impedire il corretto svolgimento dei servizi essenziali delle comunità interessate al crollo. A questo proposito – sottolineano i confederali – essendoci stato un interesse generale delle forze politiche e sociali per individuare immediate soluzioni, chiediamo la convocazione di un incontro con la direzione Anas, la deputazione parlamentare e regionale e l’amministrazione comunale di Longobucco».
Insomma, l’apertura al traffico dei primi chilometri, sarebbe – dunque – già un ottimo risultato, soprattutto in vista del mese di agosto che trasforma Longobucco in una comunità in festa per il suo santo patrono, San Domenico, che si celebra il 4. Ed allora andare a far visita al Santo, godere di festeggiamenti unici nel loro genere per l’atmosfera che si respira e che solitamente attrae migliaia di visitatori, e cantare insieme ai Matia Bazar – saranno loro ad allietare la serata – potrebbe tornare ad essere un piacere.