«Ancora sono tante le figlie e tanti i figli che, contrariamente a noi, non possono essere qui, perché ancora non sono liberi di parlarne in famiglia. Siamo qui anche per loro e per i diritti che ancora non abbiamo», dicono i tanti giovani in corteo, in occasione del Pride a Reggio Calabria. Tanti e, con il sorriso di chi ama la vita e la libertà e non si arrende al pregiudizio, affermano la necessità di scendere in piazza per rivendicare i diritti negati e invocare una società più libera e inclusiva.

Libere e liberi di essere

Voci e volti che, pur avendo avuto un passato a volte anche tormentato, oggi sono gioiosi e determinati e sono l'anima di un tripudio di colori e di bandiere che è il Pride a Reggio Calabria. Una grande festa dei Diritti che ha portato in strada migliaia di persone. Da Reggio Calabria, su impulso dell’arcigay I Due Mari presieduto da Michela Calabró, come da Matera, Mercogliano Irpinia e Rimini, parte oggi l’onda Pride che attraverserà tutto il Paese.

«Un grande ritorno del Pride a Reggio Calabria dopo due anni di stop per la pandemia. Una festa bellissima, coloratissima e piena di giovani. Ringraziamo tutte le Istituzioni e le associazioni, le tante amiche e i tanti amici che sono venuti anche da Roma, Milano e Modena per la loro presenza e il loro sostegno», ha sottolineato Michela Calabrò, presidente Arcigay I due Mari di Reggio Calabria.

In testa al corteo le Istituzioni, seguite da associazioni e un mare di colori. Con le senatrici pentastellate Alessandra Maiorino e Orietta Vanin, il sindaco metropolitano ff Carmelio Versace, il consigliere metropolitano con delega alle Pari Opportunità Filippo Quartuccio, la consigliera di Parità di palazzo Alvaro Paola Carbone e l’assessora comunale alla Cultura Irene Calabrò. «Siamo particolarmente contenti e orgogliosi di questo momento di grande coralità. Questa manifestazione è parte di un progetto che non può che vederci convintamente partecipi e sostenitori, essendo finalizzato alla costruzione di percorsi di libertà e inclusione», hanno dichiarato i rappresentanti istituzionali.

Un arcobaleno animato da tante persone che hanno risposto in modo gioioso e partecipe al richiamo della Libertà di essere, con orgoglio e senza paura, ciò che si è e di amare.

I diritti ancora negati

Presenti anche rappresentanti di comitato Arcigay di altre città, i presidenti nazionali Luciano Lopopolo per l’Arcigay, Fiorenzo Gimelli per l'Agedo e Alessia Crocini per le Famiglie Arcobaleno.

«L’anagrafica di questa piazza - ha commentato Luciano Lopopolo, presidente nazionale Arcigay - ci dice che il Paese è pronto a includere tutte le identità affettive e sessuali e ad ascoltare bisogni e dolori; è pronta a parlare di inclusione, di diritti e di quella democrazia che per essere autentica non può tollerare le discriminazioni e l’esistenza di famiglie di serie A e famiglie di serie B. È tempo che l’agenda politica ponga tra le priorità leggi che riconoscano il matrimonio egalitario e alle bambine e ai bambini delle famiglie arcobaleno gli stessi diritti di cittadinanza, senza derubricare le nostre istanze a richieste marginali rivolte da gruppi identitari. È tempo che in Italia vi sia una legge che contrasti il fenomeno delle omolesbobitransfobia, che tuteli le persone e favorisca percorsi di inclusione. La democrazia e le libertà devono, perché lo sono, essere sempre prioritarie», ha rimarcato ancora il presidente Arcigay nazionale, Luciano Lopopolo.

«Oggi più che mai parliamo di famiglie non di famiglia. Questo corteo testimonia che il mondo è già cambiato. Ognuno ha diritto alla felicità. Purtroppo non è scontato affermarlo se ancora i genitori devono preoccuparsi che le loro figlie e i loro figli non subiscano violenza. Non è scontato ed è, invece, ancora necessario ricordarlo insieme ed essere consapevoli che gli stereotipi che compromettono la realizzazione di quella felicità, dentro e fuori dal contesto familiare, vanno abbattuti», ha sottolineato Fiorenzo Gimelli, presidente nazionale associazione genitori, parenti, amiche e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali, trans*, + Agedo.

«Una festa bellissima che celebra i colori che indossiamo ma soprattutto quelli che abbiamo dentro. I tanti giovani che vediamo sono il segno del cammino che prosegue verso una società più giusta e libera. Siamo orgogliosi di come la città ha risposto in occasione del Pride. Grazie, davvero», ha dichiarato Mirella Giuffrè, presidente Agedo Reggio Calabria.

«La nostra associazione esiste da 17 anni e ci sono ragazzi e ragazze con due mamme e due papà che hanno più di 25 anni in Italia. Dunque, le famiglie arcobaleno sono una realtà nella nostra società che cresce in maniera esponenziale ma, nonostante ciò, mancano ancora i diritti. Noi abbiamo elaborato una proposta di legge che speriamo possa trovare accoglimento e sostegno nel prossimo Parlamento», ha concluso Alessia Crocini, presidente associazione nazionale Famiglie Arcobaleno.