L’uccisione di Luciano Converso arriva una settimana prima di un presunto summit di mafia tenutosi a Rossano al quale avrebbero partecipato Cataldo Marincola, storico boss di Cirò, e “Cenzo” Pirillo, poi ucciso in un agguato di ‘ndrangheta. Lo riferisce il pentito Nicola Acri, ex capo società dell’omonima cosca collegata ai Morfò di Rossano.

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Il collaboratore di giustizia racconta il delitto Converso in uno dei tanti verbali resi alla Dda di Catanzaro, nell’ambito dei casi di “lupara bianca” avvenuti nel corso degli ultimi 30 anni in provincia di Cosenza. Il tutto parte dal fatto che in quel periodo c’erano dei contrasti tra i clan cosentini e i crotonesi, al punto «Cataldo Marincola disse ai presenti di avere avuto contatti con i Grande Aracri e i Nicoscia», i quali sarebbero stati disposti «a fare la pace con la garanzia del crimine cirotano» dice Nicola Acri. «Ricordo che sia i membri della famiglia Arena e i Megna acconsentirono alla possibilità di addivenire a una pace riservandosi però di parlare della cosa con le loro famiglie».

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