Orlando Merenda si è gettato sotto un treno domenica scorsa nel Torinese. Scartate le ipotesi di bullismo e omofobia mentre si indaga per istigazione al suicidio
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Non bullismo né omofobia dietro la morte di Orlando Merenda, il giovane di 18 anni che domenica scorsa si è gettato sotto un treno tra la stazione di Torino Lingotto e Moncalieri. Ci sarebbe altro dietro la tragedia che vede protagonista il giovane di Soverato. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo d’indagine su istigazione al suicidio e si apre all'ipotesi che Orlando possa essere stato vittima di un ricatto, probabilmente di natura sessuale.
Negli ultimi tempi il ragazzo non nascondeva inquietudini e senso di disagio. «Mi aveva confessato – ha raccontato il fratello di Orlando Merenda - di aver paura di alcune persone. Non mi ha spiegato chi fossero, non ha fatto nomi. Era preoccupato». E un'amica: «Si era chiuso in se stesso». Intanto, diverse persone a lui vicine - tra cui compagni di scuola e insegnanti - sarebbero state sentite in Procura per capire cosa possa aver confidato loro Orlando.