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C'è l'ombra del racket delle estorsioni dietro il rogo doloso che questa notte ha devastato il “Tonnina's Pub” di Catanzaro Lido, uno dei locali più frequentati dai giovani catanzaresi, nel quale sono morte due persone. Si tratta di due giovani, Giuseppe Paonessa ed Eugenio Sergi, entrambi di Borgia.
Dalle indagini, condotte dalla squadra mobile del capoluogo che indagano sotto le direttive del capo, Nino De Santis, non c’è ormai dubbio, alla luce degli elementi raccolti, che le fiamme siano state appiccate da qualcuno, probabilmente dalle stesse vittime, che ha usato liquido infiammabile le cui tracce sono state rinvenute dai vigili del fuoco. L'allarme è stato dato poco dopo l'una da una pattuglia della guardia di finanza in servizio di perlustrazione che ha notato del fumo proveniente dalla zona, che si trova all'ingresso del quartiere marittimo di Catanzaro, nell'area di una fabbrica dismessa, la Tonnina, da cui il pub prende il nome.
Il corpo del primo giovane è stato rinvenuto completamente carbonizzato, investito dalla deflagrazione, mentre la seconda vittima, il cui cadavere era praticamente intatto, si trovava dietro a un muretto interno al locale, vicino alla cassa, forse nell'estremo tentativo dell'uomo tentativo di proteggersi dallo scoppio.
La vecchia gestione del "Tonnina" aveva subito un'estorsione, poi c'era stato il cambio di proprietà. Le fiamme hanno devastato l'interno del pub. Per spegnere il fuoco sono intervenute tre squadre dei pompieri, con 25 uomini, che hanno lavorato per diverse ore.