VIDEO | La donna lotta per riavere con sé la piccola di soli due anni, affidata ai nonni paterni dopo la difficile separazione con l'ex compagno denunciato per maltrattamenti. A ostacolare gli incontri sarebbe stata l'assistente sociale che ora si è dimessa
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«Chiedo solo di rivedere la mia bambina, che è sempre stata con me, ha sempre vissuto con me e ha solo due anni. E a quell'età un bambino ha bisogno della sua mamma».
L'odissea di mamma Samantha
È l'odissea di Samantha che dopo una difficile separazione con il suo ex compagno e numerose denunce, lotta per riavere con sé la figlia di due anni affidata ai servizi sociali che l'hanno data in custodia ai nonni paterni. Nella stessa casa in cui vive il padre. Quell'uomo che la donna ha denunciato per maltrattamenti. Violenze fisiche e psicologiche che si sarebbero verificate anche quando era incinta.
Incontri "ostacolati"
Ad ostacolare l'incontro, stando al racconto della donna, sarebbe un'assistente sociale in servizio all'Asp di Vibo Valentia. Non vede la figlia dal 2 marzo scorso. «In un primo momento, mi è stato negato l'incontro a causa dell'emergenza Covid-19 – racconta la donna - Il 4 maggio, quando si è aperta la possibilità di incontrare i coniugi, mi è stato riferito che la piccola aveva gravi patologie, sebbene mia figlia sia sana come un pesce e nessun certificato medico attestasse la malattia». Comportamenti che il legale, l'avvocato Massimo Bambara, del foro di Reggio Calabria, ha prontamente denunciato alle autorità competenti.
Le dimissioni dell'assistente sociale
La vicenda potrebbe presto arrivare ad una soluzione positiva. Insieme al legale di fiducia la donna nelle scorse ore si è recata a Vibo dove ha incontrato il responsabile della direzione medica dello Jazzolino, il dottore Raffaele Bava. Un colloquio definito positivo. Il medico ha infatti comunicato le dimissioni dell'assistente sociale “che avrebbe ostacolato gli incontri”, garantendo il massimo impegno affinché mamma Samantha possa riabbracciare al più presto la figlioletta.