Proseguirà il prossimo 28 ottobre l'esame dei testimoni dell'accusa. Intanto oggi controlli più ferrei all'ingresso in aula dove era presente anche la giovane imputata di nazionalità iraniana. Persino il neo eurodeputato Mimmo Lucano è rimasto fuori perché senza documenti.
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«Continuano ad emergere elementi che attestano quanto questo genere di processi rischino si fermarsi al livello sommario come quello delle indagini condotte subito dopo lo sbarco. Portare alla luce la verità sembra essere sempre più prerogativa delle sole investigazioni difensive. A ciò si aggiunga che oggi ho saputo che Marjan è anche indagata per aver fornito false generalità, quando lei non ha mai fatto mistero del fatto che i suoi documenti fossero accessibili dal suo telefono».
Così l'avvocato Giancarlo Liberati a margine della seconda udienza dibattimentale del processo in svolgimento al tribunale di Locri per accertare la responsabilità di Qaderi Maryan (nome attribuito al momento dello sbarco alla donna il cui nome è Marjan Jamali), oggi presente in aula e accusata di essere una scafista.
La giovane donna di nazionalità iraniana è sbarcata a Roccella lo scorso ottobre con un figlio di otto anni. Dallo scorso 31 maggio, in seguito alla sostituzione della misura cautelare in carcere con gli arresti domiciliari, è accolta a Camini nella Locride all'interno nel progetto Sai gestito dalla cooperativa sociale Eurocoop servizi a r.I. (Jungi Mundu).
Il 24 luglio e il 28 ottobre
L'udienza è stata aggiornata al prossimo 28 ottobre. Proseguendo con l'escussione dei teste dell'accusa, c'è in programma di ascoltare anche i tre migranti iracheni accusatori e che al momento sono ancora irreperibili. Ma prima, il 24 luglio, si aprirà il processo contro l'attivista iraniana Maysoon Majidi, anche lei accusata di essere una scafista. Detenuta per mesi nel carcere di Castrovillari, adesso è stata trasferita in quello di Reggio. Qui situazione per lei è molto più tranquilla», ha spiegato ancora l'avvocato Liberati.
Mimmo Lucano resta fuori perché senza documenti
Un'udienza caratterizzata da controlli molto più ferrei. Oggi per fare ingresso al tribunale di Locri, richiesti i documenti. «Rispetto alla scorsa volta, in vista dell'udienza di oggi, abbiamo notato una maggiore rigidità. Molte questioni anche sull'abbigliamento che si richiedeva fosse accollato e con scarpe chiuse. Una stretta che ha travolto persino il neo europarlamentare Mimmo Lucano. Non gli è stato consentito l'ingresso perché sprovvisto di documenti». Così raccontano le attiviste e gli attivisti del comitato “Free Marjan Jamali” anche oggi presenti in aula, riferendo quanto accaduto all'ex sindaco di Riace e oggi eurodeputato che tanto si è sempre esposto a tutela dei migranti e per il diritto all'accoglienza. Continua a leggere su IlReggino.it.