VIDEO | Nell'anniversario della morte è stato reso omaggio al vicepresidente del Consiglio regionale ucciso dalla ‘ndrangheta nel 2005. Presente anche la moglie Maria Grazia Laganà: «Assassinio devastante per il nostro territorio, la memoria dev'essere conservata»
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È stato un 16 ottobre nel segno del ricordo di Franco Fortugno quello vissuto dalla comunità di Locri che, come ogni anno, ha rinnovato l’omaggio nei confronti del vicepresidente del Consiglio regionale ucciso dalla ‘ndrangheta diciotto anni fa. Cittadini e istituzioni uniti in un momento di riflessione e partecipazione per ribadire il fermo rifiuto della Locride e dell’intero territorio calabrese nei confronti della ‘ndrangheta.
L’anniversario | Omicidio di Francesco Fortugno, diciotto anni fa lo spietato attacco al cuore della politica calabrese
Stamane, 18 anni dopo, una cerimonia sobria ma dall’alto valore simbolico ha ricordato la figura del politico e medico, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni. «Fin quando avrò forza ogni anno è mia intenzione ricordare Franco – ha detto Maria Grazia Laganà, vedova di Fortugno – è stato un omicidio devastante per il nostro territorio, ritengo che la memoria deve essere conservata, perché Locri deve ricordare quello che è successo ad una persona per bene».
La mattinata si è aperta con la messa nella chiesa di Santa Caterina officiata da don Lorenzo Santoro. Quindi il momento di raccoglimento a Palazzo Nieddu, dove è stata deposta una corona da parte delle istituzioni dello Stato, prima della visita delle autorità al cimitero comunale nella cappella che accoglie le spoglie di Fortugno. Particolarmente significativa, inoltre, la massiccia partecipazione degli studenti di Locri presenti con le delegazioni del liceo di Scienze umane “Mazzini”, del liceo Scientifico “Zaleuco” e dell’istituto Alberghiero. I ragazzi hanno testimoniato con la loro presenza, in chiesa e successivamente a Palazzo Nieddu, l’impegno che il mondo della scuola di Locri porta avanti dal 2005 a favore del cambiamento e contro ogni forma di malaffare.
«La criminalità è qualcosa di disumano - ha evidenziato il prefetto Mariani - e occorre maggiore impegno da parte di tutti, a cominciare dalla necessità di ricordare quanti, come Franco Fortugno, hanno pagato con la vita il loro senso delle istituzioni. Oggi proviamo un senso di vuoto per quel crimine efferato ma anche la ferma consapevolezza di voler combattere la ‘ndrangheta che ancora oggi rappresenta una vergogna per questa terra». Presente alla cerimonia, tra gli altri, anche il sindaco di Locri Giuseppe Fontana. «Un uomo che ha speso la propria vita a difesa del territorio – ha espresso il primo cittadino – esemplare e sempre vicino ai giovani. Per noi è un dovere essere qui e ricordare le vittime di mafia».