La sanità calabrese, e reggina in particolare, è nuovamente nella bufera. Nella tarda serata di ieri, infatti, la guardia di finanza di Locri ha tratto in arresto una dottoressa in servizio all'ospedale di Locri. Secondo le prime sommarie informazioni le manette sarebbero scattate in flagranza per il reato di concussione. Avrebbe incassato circa 4mila euro in cambio di un certificato falso.

La dottoressa aveva appena incassato una cifra pari a 4mila euro da una persona alla quale aveva chiesto di portare altri 2mila euro nei prossimi giorni per il rilascio di un certificato medico compiacente, da depositare in un procedimento civile nei confronti dell’Inail in atto davanti al giudice di Locri. 

Le operazioni sono state coordinate dalla Procura di Locri guidata da Luigi D'Alessio che ha tenuto un costante contatto con la guardia di finanza al fine di permettere l’esecuzione dell’arresto in tempi rapidissimi. Sulla vicenda, c’è al momento il più stretto riserbo. Nessuno intende rilasciare dichiarazioni ed anche dalle parti del nosocomio di Locri in pochissimi hanno voglia di parlare o commentare la notizia, sebbene vi sia grande stupore per quanto avvenuto.

Nelle prossime ore è attesa l’udienza di convalida dell'arresto da parte del Gip. Di certo, si tratta di un’altra pagina nera per la sanità della Locride, alle prese con ataviche problematiche mai risolte quanto a strutture, risorse e sprechi e che oggi deve fare i conti anche con inchieste giudiziarie che minano ancor di più la fiducia dei cittadini.