Il sindaco Giovanni Calabresi descrive una situazione che definisce “raccapricciante” e punta il dito contro funzionari infedeli del Comune: «La pagheranno»
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Cadaveri spariti e vecchie tombe eliminate per far spazio a quelle abusive. È un quadro inquietante quello che emerge dalle parole del sindaco di Locri, Giovanni Calabresi, che ha scritto una lettera aperta ai propri concittadini per denunciare quella che ha definito una situazione «raccapricciante», che delinea ulteriormente quanto successo negli ultimi anni nel cimitero di Locri, dove il 14 giugno scorso, su ordine della Procura, le ruspe hanno abbattuto un centinaio di loculi abusivi.
«Non avrei mai voluto rivolgere questa mia lettera con queste riflessioni a Voi –scrive il sindaco -, per la raccapricciante e aberrante situazione delle condizioni del cimitero della nostra Città, ma è doveroso e corretto far conoscere la vicenda. Dopo la denuncia e la demolizione delle tombe abusive o non conformi si sta delineando uno scenario abbastanza inquietante e più grave di quanto ci si potesse aspettare. L'incisivo e determinato intervento, voluto dall'Amministrazione comunale, ha destabilizzato un quarantennale sistema di ambigua gestione del cimitero che ha tenuto in ostaggio tutti noi cittadini locresi. Probabilmente qualcuno non aveva messo in conto l’arrivo delle ruspe, perché negli anni, in palese violazione di tutte le norme, sono state realizzate centinaia di tombe in ogni angolo del cimitero».
Calabresi punta il dito verso gli uffici della stessa Amministrazione comunale, dove «qualcuno certo e convinto dell’impunibilità, “liberalizzava” l'edificazione di nuove tombe con una sorta di “sblocca cimitero”».
«Cittadini in molti casi vittime di pochi “ignoti” soggetti – continua - che avrebbero ricoperto il ruolo di “mediatori cimiteriali” che con “interne” complicità hanno creato l'illusione di una regolare procedura di assegnazione di posto al cimitero. Scontata ed evidente la complicità di qualche infedele operatore comunale che con il proprio operato ha, quanto meno, favorito tale assurda situazione in un contesto cimiteriale paragonabile tranquillamente ad una “giungla”».
Dopo aver rimarcato che molti cittadini hanno accolto il suo invito a denunciare, il sindaco di Locri riferisce delle tante segnalazioni arrivate nelle ultime settimane, tra cui quella di «due signori che mi hanno formalmente denunciato la “scomparsa” della tomba di un proprio familiare».
«I due cittadini - racconta Calabresi - recatisi lo scorso martedì al cimitero per fare visita a un proprio defunto, hanno trovato la sgradevole sorpresa di scoprire una tomba, di recentissima costruzione, al posto di quella del proprio familiare. Una situazione assurda e aberrante prontamente e formalmente denunciata alle competenti autorità che si è unita alle precedenti denunce già fatte dal 2013 ad oggi».
Infine, dopo aver rivendicato il decisivo cambio di rotta impresso dalla sua amministrazione alla gestione del cimitero, il primo cittadino rimarca con forza l’intenzione di andare avanti sulla strada della riqualificazione e del ripristino della piena legalità.
«Avevano promesso la “liberazione” del cimitero – conclude - e in questa direzione senza alcun indugio si sta procedendo. In attesa dell'assegnazione del nuovo progetto di ampliamento e riqualificazione l'Amministrazione ha posto un serio e determinato freno a un “modus operandi” che ha portato alla scomparsa anche di tombe e cadaveri. Su chi risarcirà i cittadini che hanno speso migliaia di euro per realizzare le tombe, oggi demolite, una cosa è certa: si valuterà caso per caso e pagheranno di tasca propria i responsabili del raggiro e dello scempio».