C'é anche il vescovo, mons. Francesco Oliva, al corteo di protesta in corso a Locri per dire no alla chiusura o al ridimensionamento dell'ospedale cittadino. In testa al corteo, al quale partecipano alcune migliaia di persone tra cui la gran parte dei sindaci della Locride, è stato posto uno striscione con la scritta: «Giù le mani dall'ospedale. Difendiamo i nostri diritti». «Questa massiccia e sentita manifestazione pubblica - ha detto mons.Oliva - rappresenta il tangibile segnale di disagio, di protesta e di rabbia dell'intero popolo della Locride contro l'emarginazione di questo comprensorio, dove la parola sviluppo sembra non interessare ad alcuno. La Locride, spesso tirata in ballo solo per fatti negativi e di cronaca nera, non deve essere considerata una zavorra, ma rappresenta un'area, sulla base delle condizioni positive che esistono, in cui creare sviluppo, occupazione, turismo e servizi efficienti per i cittadini giusti e in linea con quelli creati in tantissime altre aree della penisola. Ritengo, quindi, giusto e doveroso per tutti i cittadini manifestare e ribellarsi, pacificamente e in forma costruttiva, per ottenere tutto ciò che un territorio, in fatto di servizi e di sviluppo, merita di avere in uno Stato che si definisce democratico».