La madre della vittima è andata in Procura e si è rivolta anche al Garante dell'Infanzia e della Adolescenza, poi sarebbe stata insultata dal padre dei presunti aguzzini. Marziale: «La scuola non ha preso alcun provvedimento»
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Un ragazzo di 14 anni sarebbe stato minacciato e picchiato da due compagni, che lo avrebbero anche costretto ad inginocchiarsi davanti a due ragazze che, in precedenza, avrebbero compiuto atti di bullismo ai danni del giovane, suscitando, ad un certo punto, la sua reazione verbale. La vicenda è stata rivelata dal Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, al quale si è rivolta la madre del giovane vittima di bullismo.
La donna, nel gennaio scorso, ha anche presentato una denuncia alla Procura della Repubblica per i minorenni, che ha avviato accertamenti per ricostruire la vicenda ed accertare eventuali responsabilità penali. Il Garante non ha reso noto in quale località si sono svolti i fatti denunciati dalla madre del giovane. Si è appreso soltanto che i protagonisti della vicenda sono tutti studenti di una scuola media.
Marziale sostiene, inoltre, che «le due adolescenti hanno continuato a compiere atti di bullismo nei confronti del minore anche dopo la presentazione della denuncia all'autorità giudiziaria e che da parte della dirigenza della scuola frequentata dai ragazzi protagonisti della vicenda non è stato adottato alcun provvedimento disciplinare». «Ma il peggio - afferma ancora il Garante - è arrivato dopo, allorquando la madre del quattordicenne ha ricevuto una telefonata dal padre di una delle due ragazze che le ha rivolto una serie di insulti e minacce».
«Il mio ufficio legale - aggiunge Marziale - provvederà con urgenza ad informare le autorità preposte, in primo luogo l'Ufficio scolastico regionale, perché vengano avviati accertamenti allo scopo di verificare se la scuola abbia adottato opportuni provvedimenti o, se, come segnalato dalla madre, sia rimasta inerte. É importante portare alla luce l'episodio perché è inconcepibile che un genitore, anziché collaborare per indurre a sani comportamenti i minori protagonisti, si spinga ad acuire le tensioni con atteggiamenti deprecabili»