«Io sono sopravvissuto per miracolo, sono sopravvissuto perché sono uscito dalla macchina che stava bruciando. Era una cosa spaventosa, non si poteva neppure guardare». La paura è ancora impressa negli occhi Francesco Vinci, il suo corpo è invece testimone di un'atrocità inaudita che ha spezzato per sempre la vita di un figlio, di un giovane biologo con un futuro ancora da costruire. 

Sara Scarpulla

9 aprile 2018. Limbadi. Località Cervolara. Un'auto esplode. È un inferno di fuoco e fiamme. «In lontananza sento la voce di mio marito che dice "Corri Sara, è scoppiata la macchina". Ho pensato subito fosse successo qualcosa a Matteo» - racconta Sara Scarpulla, la madre di Matteo nell'ultima puntata di Mammasantissima- Processo alla 'ndrangheta. «Fiamme altissime e nere, ho visto Ciccio (il marito, ndr) che si rotolava nell'erba, tutto bruciato, la pelle a brandelli. Mi diceva di correre per salvare Matteo. Ma poco dopo ho capito che Matteo non aveva più bisogno di niente». Papà Francesco riesce a salvarsi, la vita di Matteo, invece, viene spenta per sempre. Sul corpo di Ciccio, dimesso dopo mesi di ricovero e atroci sofferenze, restano le cicatrici, ma le ferite più profonde sono quelle dell'anima. Quelle non guariranno.

Francesco Vinci

Partono le indagini che giungono all’arresto dei presunti mandanti, ritenuti vicini alla potentissima famiglia Mancuso di Limbadi. Il 14 dicembre 2021 arriva la sentenza di primo grado. Ergastolo per Rosaria Mancuso e il genero Vito Barbara. «Non sono due gli ergastoli - ha dichiarato Sara Scarpulla al termine della lettura - anche mio figlio è all'ergastolo a vita. Spero che questo male venga debellato affinché il sangue di Matteo non sia sparso invano».

L'autobomba che ha ucciso Matteo sarà definito un attentato terroristico. Terroristico, perché ha seminato terrore, andando ben oltre la semplice paura. Un attentato terroristico ma non di stampo mafioso. Fu l'epilogo, anche se devastante, di una mera contesa di vicinato. Così ha scritto la Corte d'Assise di Catanzaro condannando all'ergastolo i due presunti mandanti del massacro consumato tramite un'autobomba di Matteo Vinci mentre il padre rimase gravemente  "Sara Mancuso e il genero Vito Barbana si sono comportati come malavitosi" - ha stabilito la Corte - "ma le modalità eclatanti del fatto omicidiario non bastano a integrare l'aggravante del metodo e della finalità mafiosa dell'attentato".

«Il coraggio non ci è mai mancato - ha detto Sara Scarpulla - ma risposte dallo Stato non ne abbiamo mai avuto, la risposta dello Stato è arrivata dopo grazie al procuratore Gratteri e il suo pool. Il merito è il loro, non nostro. Noi da genitori il coraggio lo abbiamo sempre avuto ma non siamo stati mai ascoltati».

È possibile rivedere tutte le puntate di Mammasantissima - Processo alla 'ndrangheta su LaC Play.