Potrebbe verificarsi il blocco totale della circolazione ferroviaria per tutta la durata delle attività, ma i passeggeri avranno a disposizione bus sostitutivi per il trasporto
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La tratta ferroviaria Paola-Cosenza sembra non avere pace. Dopo il deragliamento di un convoglio del 2017 e la tragedia sfiorata a causa degli estintori gettati lungo i binari, ora la galleria Santomarco balza nuovamente alle cronache perché interessata da lavori di manutenzione e potenziamento che ne decreteranno la chiusura per circa 50 giorni. Probabilmente lo stop si protrarrà dalla prima decade di aprile fino a metà giugno, quando la linea ferroviaria subirà il cambio degli orari in vista della stagione estiva. La linea Cosenza-Paola si estende su di un unico binario e pertanto la chiusura del tunnel potrebbe sfociare in un blocco totale della circolazione. Ad ogni modo, Trenitalia metterà a disposizione dei bus sostitutivi per il trasporto, che in teoria dovrebbero limitare i disagi per i passeggeri.
Lavori programmati da tempo
Il tratto interessato dai lavori è lungo 15 chilometri e fu aperto nel 1987, contemporaneamente all'inaugurazione della nuova rete ferroviaria elettrificata. Il tunnel collega la città di Cosenza a Paola, la cui stazione rappresenta un importante snodo per il trasporto su rotaie nel versante tirrenico. I lavori del prossimo aprile erano stati ampiamente previsti, benché non si conoscesse fino ad oggi la data di apertura dei cantieri. Con tutta probabilità Ferrovie dello Stato darà il via alle operazioni a causa delle criticità evidenziate nella relazione stilata dagli esperti successivamente all'incidente ferroviario che causò il ferimento di dieci passeggeri.
La relazione dell'ingegnere De Marco
Nel documento a firma dell'ingegnere Giuseppe De Marco, si evidenziò che una delle possibili cause del deragliamento del convoglio fu la rottura di un tratto della rotaia sinistra in corrispondenza del km 5+710 della galleria. L'evento sarebbe da addebitare alla corrosione, dovuta a infiltrazioni d’acqua ristagno e all'inquinamento della base d'appoggio dei binari, circostanze che avrebbero compromesso anche il circuito elettrico. Nono solo, De Marco ha anche stabilito che gli interventi manutentivi messi in atto nel corso del tempo erano stati privi di efficacia e che gli operatori incaricati non avrebbero inviato segnalazioni sufficienti riguardo alle reali condizioni delle rotaie.
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