Tratto in arresto dalla squadra mobile di Cosenza un 35enne: per anni aveva vessato la donna con minacce, molestie e violenze. Lei aveva anche tentato il suicidio
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Ha subito per anni le angherie del figlio 35enne pregiudicato e tossicodipendente, arrivando persino a tentare di togliersi la vita.
Una vita d'inferno
Vessazioni quotidiane con richieste di denaro continue, minacce, maltrattamenti, percosse ed anche palpeggiamenti. A liberare da questa drammatica condizione una donna di Cosenza, sono intervenuti gli agenti della squadra mobile, operanti nella sezione Reati contro la persona, reati sessuali e reati in pregiudizio di minori.
Richiesta di aiuto
La vittima soltanto poche settimane fa ha trovato la forza di allertare il 113, chiedendo aiuto. Secondo la ricostruzione operata dal personale di polizia, l’uomo, anche a causa del consumo di sostanze stupefacenti, si era reso responsabile di frequenti comportamenti offensivi e violenti nei confronti della madre.
Violenze sistematiche
In più occasioni l’avrebbe afferrata per i capelli, spintonata, picchiata, sempre per ottenere somme di denaro, anche esigue, e costringendola, inoltre, a subire anche atti sessuali. Una condotta scandita dunque da continui atteggiamenti offensivi da parte del figlio, che avevano ridotto la donna ad uno stato di profonda prostrazione fisica e psicologica.
Voleva suicidarsi
Tale condotta non si era fermata neanche davanti al tentativo di suicidio della madre. Questi episodi si sono ripetuti fino all’8 aprile scorso quando l’uomo, scappato dalla struttura sanitaria presso la quale era ricoverato, si è recato direttamente a casa della donna per trovare rifugio.
L'intervento della polizia
Lei però, spaventata, dopo essersi rifiutata di accoglierlo in casa, temendo per la sua incolumità, aveva chiamato la polizia. A questo punto l’intervento degli investigatori della Squadra Mobile ha consentito di ricostruire come l’indagato avesse avuto sempre un atteggiamento aggressivo e violento nei confronti della vittima, tra cui anche quello di aizzare nei suoi confronti due cani molossoidi di grossa taglia da lui posseduti.
Reclusa in casa
Questa situazione ha fatto sì che la donna vivesse praticamente reclusa in casa, con il terrore di incontrare fuori il figlio e di essere aggredita, costringendola a vivere per molto tempo chiusa in casa al buio e con le tapparelle abbassate.
Custodia in carcere
Sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti la Procura della Repubblica diretta da Mario Spagnuolo, ha chiesto e ottenuto dal Gip una ordinanza di misura cautelare per i reati di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, estorsione e stalking. L’uomo è stato così arrestato e portato in carcere.