Tensione alle stelle al termine dell'incontro organizzato in Prefettura a Cosenza per trovare una soluzione al rischio esuberi manifestato dal gruppo iGreco per una delle strutture sanitarie cosentine di cui sono titolari, la Madonna della Catena. Gli imprenditori avevano ottenuto dall'Asp l'assegnazione di 53 posti letto, mutuandoli da un'altra casa di cura di loro proprietà ubicata a Caloveto. L'Azienda Sanitaria però, nei giorni scorsi, ha revocato in autotutela quella delibera di assegnazione. Ci sarebbe un problema legato alla proprietà della struttura di Caloveto. Senza l'aumento dei posti letto, alla Madonna della Catena c'è il rischio di perdere 70 unità lavorative.

 

Casa di cura “Madonna della Catena”: un vertice in Prefettura per scongiurare i licenziamenti

 

E quando i dipendenti, in sit in di protesta davanti la Prefettura, hanno percepito che il vertice si era chiuso con un nulla di fatto, la rabbia e l'esasperazione hanno rotto gli argini della pazienza. Sono volate parole grosse e pure qualche spintone nei confronti del direttore generale dell'Azienda Sanitaria Provinciale Raffaele Mauro. Il dirigente è stato scortato dalle forze dell'ordine fino alla sede di Via Alimena insieme al direttore amministrativo Luigi Bruno. I lavoratori non comprendono il linguaggio dei burocrati. Dopo anni di precarietà e spettanze non percepite, avevano toccato con mano la prospettiva di un lavoro sicuro e di un pizzico di serenità. Tutto, adesso, viene rimesso in discussione. Con il rischio, all'orizzonte, di tornare nel baratro.

 

Il Prefetto Gianfranco Tomao ha invitato i vertici dell'Azienda Sanitaria a svolgere con celerità tutti gli accertamenti necessari per trovare una soluzione in tempi brevi. All'incontro erano presenti anche il Commissario della sanità Massimo Scura, il consigliere regionale Flora Sculco ed una delegazione di lavoratori.


Salvatore Bruno