Lacrime, tante ma questa volta di gioia. Dopo 20 infiniti mesi Maria Antonietta Rositani ha lasciato il Grande Ospedale Metropolitano sulle sue gambe. Sono stati attimi di pura emozione. La felicità mista alla commozione e la quasi incredulità nel rivedere suo figlio così cresciuto.

«Come ho fatto a farlo così bello», ha esclamato in lacrime Maria Antonietta abbracciando dopo lunghi mesi il suo William che come un vero principe ha accolto la mamma con un mazzo di girasoli.

 

Tutti gli angeli che hanno accompagnato la donna, rinata dalle fiamme, in questo lungo e faticoso calvario erano li a guardare Maria Antonietta rimettersi in piedi, lasciare per sempre quella sedia a rotelle e con le stampelle raggiungere l’auto che l’avrebbe riportata a casa.

 

Una storia atroce, fatta di violenza e sofferenza, ma da quel vile atto costato a Ciro Russo 18 anni di carcere per tentato omicidio, è risorta come una vera araba fenice. Adesso la Rositani è il simbolo del coraggio, della lotta alla violenza contro le donne, di una donna sopravvissuta al suo aguzzino.

 

Si chiude un capito che lascia cicatrici profonde ma che i medici del Gom hanno lenito passo dopo passo, e con i tanti innesti riusciti hanno ridonato a Maria Antonietta il sorriso e la gioia di poter tornare ad essere una madre per i suoi figli.

 

Ma la battaglia legale è ancora lunga perché Ciro Russo ha chiesto l’appello e la Rositani freme nel poter riguardare negli occhi chi ha tentato di strapparle la vita per dirgli un ultima volta «Non muoio, io sono viva e crescerò i miei figli».