Quando è la tentacolare burocrazia regionale a tarpare le ali allo sviluppo di una comunità che vive pressoché di turismo.
A Calopezzati, comune ionico a venti chilometri a sud di Corigliano Rossano, si vive col terrore che quel mare – come accaduto d’altronde nei giorni scorsi – entri nelle case o divori il lungomare esistente.
Comunità laboriosa, che d’estate si trasforma in una delle piazze più accoglienti di tutta la costa, Calopezzati sta vivendo questi ultimi anni ai confini della realtà per via di un progetto di contrasto all’erosione costiera approvato, fondi stanziati e lavori mai iniziati per l’ignavia degli uffici regionali che conservano quei progetti imboscati nei cassetti per chissà quale arcana ragione.
Ed è impensabile, per la gente del posto, che la spiaggia di Calopezzati sia ormai scomparsa con l’ultima mareggiata, che il mare sia entrano nelle case ed abbia distrutto completamente tutto il lungomare per colpa della burocrazia della Regione che, al contrario, dovrebbe tutelare, difendere e promuovere perle come Calopezzati, incastonate sulla costa e con borghi bellissimi arroccati sulle colline.

Il progetto

Questa è una storia che inizia nel 2017, quando vengono finanziati due lotti di un progetto per il contrasto dell’erosione costiera da due milioni di euro ciascuno. I “pennelli” dovrebbero essere posati a partire dalla battigia e con una forma curva che tende a sud. Dal 2017 si salta al 2022, ben cinque anni, per completare le operazioni di progettazione definitiva. L’anno successivo, siamo nel 2023, viene attivato l’iter autorizzativo, che è ancora in corso. Voci riferiscono che quell’iter sarebbe sulla via della definizione, ma siamo nel campo delle ipotesi e dei chiacchiericci perché nessuno riesce a fornire risposte precise al Comune di Calopezzati. Si parla di fine mese, ma poi dopo il rilascio del provvedimento autorizzativo unico regionale, si passerà alla gara d’appalto coi suoi 45 giorni di pubblicazione, per poi aggiudicare i lavori.
Il sindaco, Antonello Edoardo Giudieceandrea, inguaribile ottimista, si augura che lavorando alacremente le barriere a protezione della porzione di costa calopezzatese possano essere istallate entro l’estate. L’auspicio – perché da quelle parti non si sa più a quale santo votarsi – è che negli uffici della cittadella regionale ci sia un rigurgito di iperattività per regalare a Calopezzati non solo quanto gli spetta dal 2017, ma anche quello che il primo cittadino definisce un «sogno dopo gli incubi».