Il Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, interviene nel dibattito sulle droghe leggere replicando alle affermazioni del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone che nei giorni scorsi aveva spezzato una lancia in favore della legalizzazione delle droghe leggere. «Credo che una legalizzazione intelligente delle droghe leggere – aveva spiegato - possa evitare il danno peggiore per i ragazzi, cioè entrare in contatto con ambienti della criminalità».

 

«Io sarei per mantenere la legislazione vigente» - dichiara invece alla Stampa il procuratore. «Oggi chi fa uso di hashish e marijuana deve fare i conti con il rischio di essere schedato come consumatore di droghe leggere. Legalizzarle cambierebbe la prospettiva: è prevedibile che, almeno in una fase iniziale, con l'entrata in vigore della nuova normativa consumo e diffusione possano aumentare - spiega. Ritengo – continua - che andrebbe evitato l'uso di tutte le droghe. E la soluzione che attualmente il legislatore ha adottato in tema di stupefacenti sia quella che meglio tutela la salute delle persone. Ma è una valutazione che, in un Paese democratico, spetta al Parlamento. Al pari della decisione finale. Se non si guardasse agli effetti sulla salute, aggiunge, il vantaggio della legalizzazione sarebbe un altro. Sottrarre all'impegno investigativo il perimetro delle droghe leggere permetterebbe di intensificare la lotta al traffico illecito di quelle pesanti. Ma questa soluzione richiederebbe una riflessione sulle possibili controindicazioni. Se intervenisse la legalizzazione delle droghe leggere occorrerebbe comunque assicurare canali controllati, garantire la vigilanza sul piano sanitario ed evitare abusi».