Il messaggio del collaboratore di giustizia all'imprenditore edile che nel 1994 denunciò i propri estorsori: «I clan non dimenticano, è solo questione di tempo e questo vale anche per me»
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«Signor Masciari per quanto concerne le persone che la odiano le ho già indicate all’autorità giudiziaria, credo che tutt’ora siano omissate e ho quindi l’obbligo di mantenere il riserbo. Però le dico che nelle Serre vibonesi nel 2004 soggetti dei cosiddetti “viperari” (una consorteria di ‘ndrangheta ndr) avevano intenzione di vendetta nei suoi riguardi chiedendo ausilio a una feroce cosca di Sant’Onofrio ai tempi mia alleata. Più di questo non posso dirle finché non saranno discoverate (rese pubbliche, ndr) le mie dichiarazioni».
Il messaggio, quasi un anno fa, è stato inviato al testimone di giustizia Pino Masciari. Lo rende noto lo stesso Masciari in una intervista al quotidiano Torinese La Stampa.
Ma la vera notizia dietro al messaggio giunto a Masciari è, come racconta il testimone di giustizia, che l’invio, alla vigilia di Capodanno del 2023, lo avrebbe fatto il collaboratore di giustizia Andrea Mantella, il quale avrebbe avvertito di non poter entrare nei particolari di quelle che sono le sue conoscenze perché le dichiarazioni rese anche all’autorità giudiziaria non sono ancora pubbliche. Niente nomi, niente di specifico sulle persone che «odiano» Masciari.
«La ‘ndrangheta non dimentica»
Andrea Mantella, legato fin da ragazzino alla cosca Lo Bianco-Barba, si è fatto strada all’interno della ‘ndrangheta vibonese a suon di omicidi. Crescendo ha dato vita a un gruppo scissionista che si opponeva allo strapotere della cosca Mancuso di Limbadi. Aveva stretto alleanze, come lui stesso ha più volte raccontato, con il locale di Piscopio e con la cosca Bonavota di Sant’Onofrio. Il suo pentimento avviene a maggio 2016. Da allora ha disvelato delitti (suoi e non solo), ha indicato sodali e fiancheggiatori dei clan.
Nel messaggio a Masciari, Mantella avrebbe aggiunto: «Secondo la mia esperienza la ‘ndrangheta non dimentica, la loro vendetta è solo una questione di tempo e questo vale anche per me».
Pino Masciari è diventato testimone di giustizia nel 1994, quando, da imprenditore edile denunciò i propri estorsori, indicando appartenenti alle cosche di ‘ndrangheta, e fu costretto a lasciare la Calabria insieme a tutta la sua famiglia.