Avrebbero beneficiato di indennità fittizie di disoccupazione e malattia senza mai aver mai effettuato giornate di lavoro. Nell'inchiesta coinvolto anche un ex assessore del Comune di Corigliano
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Una maxi truffa ai danni dell’Inps, al fine di agevolare i clan della Piana di Sibari: è quanto emerge da un'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro, secondo la quale le cosche di ‘ndrangheta di Cassano Ionio, Forastefano e Abbruzzese, sarebbero state in grado di orchestrare e guidare un presunto sistema criminale legato ai braccianti agricoli.
I presunti falsi braccianti avrebbero beneficiato di indennità fittizie di disoccupazione e di malattia, ma per la Dda di Catanzaro quelle attestazioni sarebbero fittizie in quanto le giornate di lavoro non sarebbero mai state effettuate. Ciò sarebbe stato ideato al fine di ottenere illegittimamente vantaggi finanziari. Si tratta di un filone stralcio dell’ampia inchiesta conosciuta come “Kossa”. Nell’inchiesta è implicato anche un ex assessore del Comune di Corigliano. L’udienza preliminare si terrà nel gennaio del 2024.
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