Otto feriti nello stesso incidente. Troppe le persone da soccorrere per le due sole ambulanze disponibili in quel momento tra i presidi ospedalieri di Paola e Cetraro. Ma quando i mezzi scarseggiano e l’emergenza incombe, per fortuna ci sono ancora operatori in grado di assumere istintivamente decisioni rapide e determinanti.

Riavvolgiamo il nastro

È domenica sera, piove a dirotto e l’asfalto è viscido e insidioso. Due auto, una Bmw ed una Nissan procedono in direzioni opposte lungo la statale 18 tirrenica, all’altezza delle gallerie di Guardia Piemontese. Per cause ancora in corso di accertamento i due veicoli si scontrano frontalmente. Nel violento impatto tutti gli occupanti, tra cui tre bambini, riportano vari traumi e fratture. Nessuno per fortuna perde la vita, ma la situazione è seria. Sul posto arrivano vigili del fuoco, polizia stradale e due ambulanze del 118.

C’è la barella ma non il mezzo di trasporto

Nei due mezzi di soccorso vengono sistemati i feriti più gravi, ma c’è una terza persona, una giovane tredicenne, già immobilizzata su una barella “spinale”, un presidio utilizzato per brevi trasporti di persone con traumi, per mantenere il corretto allineamento di testa, collo e tronco del paziente. La ragazzina è attesa al nosocomio di Cetraro, ma non ci sono altre ambulanze disponibili. I poliziotti allora pensano di trasportala a bordo della loro auto, ma il veicolo non è abbastanza spazioso.

La scelta del furgone

Gli agenti allora cominciano a percorrere la statale alla ricerca di un mezzo idoneo tra quelli fermi in coda in attesa che la carreggiata venga liberata. La scelta cade su un furgone, fortunatamente vuoto. L’autista acconsente e si rende disponibile all’insolito trasporto. In pochi minuti, scortata dalla polstrada, la giovane viene condotta nell’ospedale Iannelli, dove i medici si congratulano per la prontezza dell’intervento. Secondo quanto si è appreso, in quel frangente, le altre ambulanze di servizio erano impegnate contemporaneamente in altri interventi di soccorso.