Le acque dell’Alaco non sono mai state analizzate. È quanto emerge dall’indagine “Acqua sporca 2” che ha portato, questa mattina, all’emissione di 10 avvisi di garanzia nei confronti di funzionari della Regione Calabria e di imprenditori. Nel corso delle indagine è emerso che il bacino dell’Alaco, che serve la rete idrica di numerosi comuni del Vibonese e della provincia di Catanzaro, non è mai stato classificato correttamente. Dalle indagini odierne “è emerso - scrivono i militari - che anziché procedere alla classificazione previa analisi delle acque del bacino, erano state analizzate e classificate le acque di due numerose fiumare affluenti, pertanto la classificazione di acque potabili previo trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione (A3) dell'invaso assegnata dalla Regione risultava non corrispondente al vero”.