Lo ha detto il vicesindaco della Città metropolitana di Reggio Carmelo Versace rispondendo alle osservazioni sollevate dal consigliere Zampogna. Avviato un contenzioso con l'impresa precedentemente impegnata nel cantiere
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«I lavori sulla Delianuova-Scido-Gioia Tauro non sono sospesi, ma abbandonati arbitrariamente dall'impresa con la quale è stato avviato un contenzioso». È quanto sostiene Carmelo Versace vicesindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria con delega alla viabilità, il quale risponde alle osservazioni sollevate dal sindaco di Scido e consigliere metropolitano di Forza Italia Giuseppe Zampogna, che intendeva conoscere quali fossero i tempi per la ripresa e quindi la conclusione dei lavori sulla strada in questione.
L'ultimazione di questa arteria sarebbe cruciale per collegare più celermente i paesi pre-aspromontani con lo svincolo di Gioia Tauro e il versante tirrenico. Tanti cittadini, che percorrono giornalmente le attuali strade anguste per recarsi dall’area aspromontana verso il centro gioiese, attendono impazienti il completamento dell’opera. La realizzazione della strada permetterebbe un cospicuo miglioramento della qualità di vita di migliaia di residenti delle zone interessate, una diminuzione dei pericoli che si affrontano negli spostamenti, e garantirebbe, altresì, lo sviluppo dell’intera area.
«La realizzazione della strada - ha precisato Versace - fa parte degli interventi inseriti nell’Accordo di Programma Quadro siglato il 29 luglio del 2002 tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione Calabria, relativamente al quale la Provincia di Reggio Calabria, oggi Città Metropolitana, svolge l’attività di Ente Attuatore. Dopo l’approvazione del progetto esecutivo del novembre 2006, il febbraio successivo sono stati consegnati i lavori, che hanno consentito di realizzare circa il 95% dell’opera. In occasione della sottoscrizione degli atti contabili relativi al XVII SAL a tutto il 11/11/2014, l’impresa esecutrice ha apposto sul registro di contabilità otto riserve. Con determinazione dirigenziale n. 2862/RG del 23 settembre 2016 è stata approvata la costituzione della commissione ex art. 240, comma 1 del Dlgs 163/2006 (accordo bonario), conferendo alla medesima commissione il potere di assumere decisioni vincolanti entro il limite del 20% dell’importo contrattuale».
«Si è così pervenuti - ha continuato il vicesindaco - alla definizione finale della procedura di accordo bonario, concordando un nuovo cronoprogramma a finire, sottoscritto dalle parti, che prevedeva l’ultimazione dei lavori al 03 luglio 2018, nonché il riconoscimento all’appaltatore di maggiori oneri (comunque entro il 20% dell’importo contrattuale), che sono stati corrisposti in quattro ratei successivi scaglionati in base all’avanzamento dei lavori mancanti. Eppure, nonostante il riconoscimento delle somme aggiuntive in virtù del citato accordo bonario, l’impresa, salvo sporadici periodi, non ha mantenuto una produzione giornaliera media in linea con il nuovo crono-programma lavori, tanto che già dal luglio 2017 il Settore Viabilità ha ripetutamente segnalato la circostanza chiedendo l’incremento della forza lavoro fino al 16 luglio 2018 poiché, a seguito del sopralluogo effettuato dieci giorni prima, si è accertato, ancora una volta, il ritardo delle attività di cantiere comunicando, all’appaltatore, l’applicazione della penale per ritardata ultimazione dei lavori».
Tra richiami, solleciti, riserve e richieste di nuovi accordi bonari, in seguito rigettati, nella diatriba tra Stazione appaltante e impresa si è giunti, poi, al 2020, quando, come riportato da Versace «l’esecutore, a margine di una serie di argomentazioni, comunicava la propria decisione, a parere della Stazione appaltante immotivata e arbitraria, di sospendere unilateralmente i lavori, condizione poi accertata dai tecnici dell’ufficio in occasione del sopralluogo dell’agosto 2020. É stata, pertanto, formalizzata comunicazione di avvio della procedura tesa alla risoluzione del contratto».
L’ufficio tecnico della Città metropolitana sta cercando di individuare qualsiasi possibile soluzione tesa al completamento dei lavori.
«Al fine di un eventuale riappalto - ha concluso il vicesindaco metropolitano - da una stima sommaria, ma comunque ragionevolmente veritiera, è emersa un’esigenza economica aggiuntiva pari a circa 4,5 milioni che sommati a quanto ad oggi disponibile (circa 3,8 milioni) garantirebbero una copertura economica complessiva di 8,3 milioni. In conclusione, e ad ulteriore giustificazione della somma richiesta, alla Regione Calabria, era già stata precisata, dal Settore 11 Viabilità, la necessità di completare l’opera dettata dalla ulteriore circostanza che lo sviluppo della rete viaria nel Sud Italia, è condizione imprescindibile per rendere il Paese, nella sua totalità, più competitivo, equo e civile, riducendo il gap tra il Centro/Nord e il Mezzogiorno».