L'impresa “Franco Giuseppe srl” si è aggiudicata nuovamente l'esecuzione degli interventi di consolidamento nello scalo. Ecco i dettagli della sentenza
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Ritorna alla ditta “Franco Giuseppe srl” l’appalto per l’esecuzione dei lavori di risanamento e consolidamento delle banchine Pola e Tripoli del porto di Vibo Marina. La quinta sezione del Consiglio di Stato ha infatti accolto l’appello della ditta – rappresentata e difesa dagli avvocati Francesco Vagnucci, Crescenzio Santuori – contro l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La gara di appalto è stata aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per un valore (lavori a corpo) pari a 5.500.000,00 euro, ed è stata articolata, quanto alle lavorazioni previste, in sei “macro-voci”, suscettibili di variazioni in aumento o in diminuzione, e ferma restando l’entità dell’importo complessivo. Nel giudizio di primo grado dinanzi al Tar, la Silem srl (seconda impresa classificata su un totale di soli due partecipanti) ha impugnato l’aggiudicazione che era stata disposta in favore dell’impresa “Franco Giuseppe srl”, odierna appellante, ritenendo la sua offerta viziata da difformità rispetto ai requisiti minimi stabiliti nel Pfte (Progetto di fattibilità tecnica ed economica). La Franco Giuseppe srl, pur avendo ottenuto un punteggio molto più basso per l’offerta tecnica aveva poi sopravanzato nel punteggio totale l’impresa concorrente grazie a un ribasso dell’11%. All’esito del giudizio di primo grado, quindi, il Tar aveva riconosciuto le ragioni fatte valere dalla ricorrente Silem srl annullando l’aggiudicazione in favore di Franco Giuseppe srl.
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