La Procura di Lamezia Terme ha emesso un avviso di conclusione indagini nei confronti di tre imprenditori lametini (padre e due figli) operanti nel settore della costruzione di imbarcazioni. Nei confronti dei tre imprenditori è stato ipotizzato il reato di sfruttamento a danno di dodici lavoratori, tra i quali tre extracomunitari in condizione di clandestinità.

Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Giuseppe Falcone ed eseguite dagli uomini del Gruppo della Guardia di Finanza, hanno consentito di verificare che gli indagati sottoponevano i lavoratori a condizioni di sfruttamento (corrispondendo loro retribuzioni in misura palesemente inferiore rispetto a quelle previste dai contratti di categoria nazionale e con la reiterata violazione della normativa relativa all'orario di lavoro ed alle ferie) ed approfittando del loro stato di bisogno derivante dall'assenza di diverse opportunità occupazionali sul territorio e per gli extracomunitari anche dalla condizione di clandestinità sul territorio nazionale.

Gli indagati, che sono difesi dagli avvocati Riccardo Folino e Raffaele Rizzuti, hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere di essere sottoposti ad interrogatorio.