In seguito all’archiviazione del procedimento a carico dell’assessore regionale Domenica Catalfamo, che era stata indagata nell'ambito dell'inchiesta Helios, i suoi avvocati - Antonio Saffioti e Umberto Abate - ritengono di dover precisare quanto segue.

«Com’è noto, il procedimento si è concluso con l’archiviazione disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari per insussistenza di tutte le ipotesi di reato originariamente ascritte all’Assessore, e ciò in accoglimento della richiesta di archiviazione avanzata dal Pm, dalla quale risulta evidente che pur dopo l’emissione dell’avviso di conclusione delle indagini, alla luce dell’interrogatorio richiesto dalla stessa - nel corso del quale è stato chiarito ogni aspetto della vicenda -, nonché della documentazione prodotta, l’Ufficio di Procura ha ritenuto che la posizione della nostra assistita mancasse degli elementi essenziali per ritenere integrate le fattispecie di reato ipotizzate: più nello specifico, che fosse rimasto del tutto infondato il preteso rapporto causale tra l’assunta strumentalizzazione dell’ufficio pubblico e le ipotizzate utilità perseguite. Conclusivamente, pur in presenza del giusto esito della vicenda, alla quale la nostra assistita è risultata totalmente estranea, non si può fare a meno di considerare gli effetti negativi che la stessa ha prodotto, anche a causa della incontrollata e, in taluni casi, strumentale sovraesposizione mediatica, non solo sulla vita privata, personale e familiare, ma anche su quella pubblica, avuto riguardo al ruolo che l’ing. Catalfamo ricopriva, e ricopre, quale assessore regionale con deleghe di rilevante importanza».