VIDEO | Dura risposta dell’Arcivescovo di Rossano-Cariati alle polemiche divampate sui social nelle ultime ore: «Tutti indugiano nello stare a guardare il vecchio dramma di Ponzio Pilato che va nuovamente in scena». E richiama alle parole del Vangelo
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«I migranti? Me li porto a casa mia». È il commento forte dell’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano, in risposta alle polemiche divampate sui social e innescate da chi l’accoglienza dei migranti proprio non la vuole.
È il “Salvini pensiero” che ormai dilaga e prende piede anche al Sud. Che tra la gente non può essere condannato ma che certamente non può avere dimora quando di mezzo ci sono vite umane. Ed è su questo che fa leva proprio il presule della diocesi rossanese. «Noi non abbiamo detto di sì all’accoglienza – ricorda Satriano ai microfoni di LaC News24 – sottoscrivendo un protocollo o aderendo alla rete Sprar.
Noi abbiamo dato piena e massima disponibilità ad accogliere, nel limite del possibile, gente sofferente e bisognosa a prescindere dal loro credo, colore o provenienza, seguendo la parola del Vangelo».«Se ci sarà chiesto – aggiunge – saremo pronti ad accogliere questa gente e l’accoglieremo nelle nostre case, nelle nostre parrocchie, nelle nostre canoniche. E riserveremo loro – precisa con forza l’Arcivescovo Satriano – lo stesso trattamento riservato quotidianamente a tanti italiani che si rivolgono alla Chiesa perché in difficoltà e addirittura per essere aiutati a pagare le bollette e le rate dei mutui. Perché - ricorda – come la sofferenza anche la solidarietà non ha e non può avere confini».
Insomma, una posizione legittima quella dell’Arcivescovo di Rossano-Cariati, tanto più se consumata al di fuori di quei protocolli di accoglienza varati dallo Stato e dall’Europa ai quali tanti privati, anche nel territorio della Sibaritide, hanno aderito creando un business e senza molto clamore.
«Quanto accaduto sulla Diciotti ci "provoca"»
«Quanto accaduto ai migranti ospitati sulla nave Diciotti ci “provoca” nel vero senso della parola». Aggiunge il pastore della diocesi rossanese. «Come Arcivescovo – dice ancora - sento l’urgenza e la necessità, come già avvenuto negli anni scorsi, che anche la nostra Chiesa diocesana si renda disponibile ad accogliere, nei limiti delle proprie possibilità, i fratelli immigrati che, in accordo con la Segreteria della Conferenza Episcopale Italiana, ci potrebbero essere affidati».
Satriano,poi, ribadisce che la scelta operata dalla CEI è «provvidenziale e quanto mai opportuna» in un tempo in cui «tutti indugiano nello stare a guardare il vecchio dramma di Ponzio Pilato che va nuovamente in scena».
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