L’ex parlamentare racconta la sua esperienza: «Senza aria condizionata, clima da deserto infuocato. Trenitalia, in questo caso, ha fallito»
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«Trenitalia e i treni regionali: un rapporto fallito». Ne è convito l’ex deputato Franco Laratta che racconta la sua esperienza a bordo di un convoglio.
«Trenitalia – afferma - fa ottime cose. È una società leader in Europa, soprattutto per l’Alta Velocità. Ma non per i treni regionali, quelli dei pendolari. Qui fa pena, ma veramente pena. Orari sballati, coincidenze folli, treni da terzo mondo. Come quello di oggi, lunedì 29 giugno, in partenza alle 15:08 da Castiglione cosentino e diretto a Paola (poi prosegue per Napoli). Mentre fuori il caldo è insopportabile (36 gradi), - racconta - dentro è da forno crematorio.
Un vecchio e lunghissimo convoglio, quasi interamente vuoto. Entri e appena appena vedi un cartellino che di fatto dice: “Clima guasto”. Tradotto: lascia ogni speranza, sei morto! L’aria condizionata non funziona».
«Provi all’altra carrozza e all’altra ancora: stesso clima da deserto infuocato, da sauna sballata. Nessuno avvisa, nessuno controlla, nessuno appare fra i vapori di carrozze ormai incandescenti.
Il treno a Paola – aggiunge Laratta - arriva esattamente un’ora e dieci minuti prima della coincidenza con il treno per Roma. Avrei potuto allora prendere il regionale successivo da Cosenza? No, perché sarebbe arrivato a Paola, come da orario, 15 minuti dopo la partenza del treno per Roma. Il caldo fa brutti scherzi a Trenitalia. Anche se - conclude - in inverno non si sta meglio».